La Commissione europea vince la causa sui contratti sui terreni agricoli contro il governo Orbán
Martedì la Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) si è pronunciata a favore della Commissione europea in una causa intentata contro l’Ungheria per una legge che vieta i contratti precedentemente utilizzati per trasferire la proprietà dei terreni agricoli a stranieri.
La CE ha avviato una procedura di infrazione contro l’Ungheria per non aver rispettato le norme UE sui diritti degli investitori transfrontalieri in agricolo land nel 2014 e ha portato la questione alla CGUE nel 2016.
La legislazione ha risolto alcuni contratti di usufrutto, o contratti di“pocket” in ungherese, che conferiscono diritti di utilizzo di una proprietà e di profitto da essa.
I contratti sono stati risolti il 1° maggio 2014, anche se in precedenza era stato annunciato che i titolari dei contratti avrebbero goduto di un periodo transitorio di 20 anni.
Il Commissione europea contestata anche un’altra disposizione della stessa legge che consente la risoluzione unilaterale di alcuni contratti di locazione di terreni conclusi più di 20 anni fa, con un termine di preavviso molto breve.
La CGUE ha ordinato all’Ungheria di coprire le spese processuali del caso.
Il ministero dell’Agricoltura ungherese ha risposto dicendo questo
Bruxelles tutela gli interessi degli speculatori stranieri” attraverso il suo tribunale “attacking” Il diritto fondiario ungherese.
La politica del governo è quella di mantenere i terreni agricoli del paese in mano ungherese e proteggere gli agricoltori ungheresi da “speculatori stranieri”, ha affermato il ministero in una nota.
Il ministero studierà la sentenza del tribunale ed esaurirà tutte le possibilità legali per garantire l’uso legale dei terreni agricoli ungheresi, si legge nella nota.

