La corte d’appello assolve gli imputati nel caso immobiliare di Mosca

Szeged, 17 marzo (MTI) (Med 17 marzo) La Corte d’Appello di Budapest ha assolto l’ex ambasciatore ungherese in Russia e altri sei imputati dalle accuse di appropriazione indebita, complicità in un reato e falsificazione in un caso immobiliare.
La sentenza di venerdì è giuridicamente vincolante.
Secondo l’accusa, Árpád Székely, all’epoca ambasciatore, aveva firmato contratti di vendita di un immobile nel 2008 all’insaputa dei suoi superiori. Accusati per favoreggiamento erano anche Marta Fekszi Horvath, ex ministro degli Esteri, e Miklós Tátrai, ex capo del National Asset Manager (MNV), tra gli altri dirigenti senior.
L’ufficio di controllo governativo ha presentato accuse contro Székely e gli altri sei funzionari nel 2011, affermando che erano state commesse violazioni procedurali nel corso della vendita dell’edificio di rappresentanza commerciale ungherese a Mosca, iniziato nel 2005 sotto il governo socialista.
Lo stato ungherese aveva venduto la proprietà per 23,7 milioni di dollari ma l’acquirente l’ha presto rivenduta per 100 milioni di dollari L’accusa ha detto che lo stato ungherese ha subito miliardi di fiorini di perdite dall’accordo Gli imputati si erano tutti dichiarati non colpevoli delle accuse.
La decisione della corte d’appello ha confermato la sentenza emessa da un tribunale di Budapest nel 2015.
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