La Corte di giustizia dell’UE si pronuncia contro la legge ungherese sulle ONG
Giovedì la Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) ha stabilito che le restrizioni imposte dall’Ungheria al finanziamento delle organizzazioni civili da parte di persone stabilite al di fuori dell’Ungheria non sono conformi al diritto dell’UE.
La Commissione europea ha deferito l’Ungheria alla CGUE in merito alla legislazione, che impone alle ONG di rendere completa la divulgazione dei finanziamenti esteri per oltre 7,2 milioni di fiorini (208.700 euro), alla fine del 2017.
La CGUE ha ritenuto che gli obblighi di registrazione, dichiarazione e pubblicazione e le sanzioni previste dalla legge sull’“Trasparenza”, considerati nel loro insieme, costituiscono una restrizione alla libera circolazione dei capitali. Inoltre, le misure da essa previste sono tali da creare un clima di sfiducia nei confronti di tali associazioni e fondazioni.
La Corte ha convenuto con l’Ungheria che una maggiore trasparenza riguardo al finanziamento delle associazioni può essere considerata una ragione imperativa nell’interesse pubblico, ma ha affermato che l’Ungheria non ha dimostrato perché l’obiettivo giustifichi le misure specificamente attuate dalla legislazione.
Le misure si applicano indiscriminatamente a qualsiasi sostegno finanziario che superi una determinata soglia e a tutte le organizzazioni che rientrano nel campo di applicazione di tale legge, invece di prendere di mira quelle che hanno effettivamente probabilità di avere un’influenza significativa sulla vita pubblica e sul dibattito pubblico, ha affermato la Corte.
Gergely Gulyás, capo dell’ufficio del primo ministro, ha dichiarato giovedì in una conferenza stampa settimanale quando gli è stato chiesto della sentenza che l’Ungheria ha sempre rispettato le decisioni della CGUE in passato e lo farà in futuro.
Fonte: MTI

