La Corte Suprema polacca conferma la vittoria presidenziale di Duda

Lunedì la Corte Suprema polacca ha respinto le sfide legali contro la validità delle elezioni presidenziali presentate dagli elettori e dai gruppi di opposizione e ha dichiarato definitivi i risultati delle votazioni tenutesi il 28 giugno e il 12 luglio.
Le elezioni sono state vinte dal presidente in carica Andrzej Duda, anch’egli alleato del partito al potere Legge e Giustizia che ha ottenuto il 51% dei voti, al ballottaggio contro Rafal Trzaskowski, sindaco di Varsavia e candidato del gruppo di opposizione Coalizione Civica (KO) che ha vinto il 48,97% dei voti.
Sebbene la Corte Suprema abbia visto il terreno per oltre 90 delle quasi 6.000 proteste presentate da elettori e gruppi di opposizione, nessuna delle irregolarità ha influenzato l’esito finale, ha stabilito la Corte Suprema.
Le proteste sono state presentate a causa delle schede elettorali per corrispondenza non consegnate in tempo ad alcuni elettori all’estero, della campagna attiva delle istituzioni governative per conto dell’incumbent, della parzialità dell’emittente pubblica TVP, nonché delle circostanze relative al rinvio delle elezioni originariamente previste per 10 maggio.
Nonostante sia stata segnata dalla pandemia di COVID-19, l’affluenza alle urne ha raggiunto il 68,12%, ovvero 0,08 punti percentuali in meno rispetto al record stabilito nel 1995.
Trzaskowski, che si candidava come democristiano moderato, dominava tra gli elettori nelle aree urbane Duda ha attirato un numero record di elettori, principalmente dalle campagne.

