La Corte ucraina stabilisce di arrestare le proprietà del leader del Partito degli ungheresi

Secondo il agenzia di stampa UNIAN, la Corte d’Appello di Zakarpattia ha stabilito di arrestare la proprietà sequestrata durante una perquisizione nell’abitazione del leader del Partito degli Ungheresi dell’Ucraina (KMKSZ) László Brenzovics/Vasyl Brenzovych.

La sentenza è stata emessa in quanto la proprietà corrispondente costituisce prova materiale in un procedimento penale, come riportato dal servizio stampa del tribunale.

Ultima fila tra Ucraina e Ungheria

Il 30 novembre, il servizio di sicurezza ucraino SBU ha condotto una serie di raid nella regione di Zakarpattia (in inglese: Transcarpazia, in ungherese: Kárpátalja), prendendo di mira, tra gli altri, il leader del Partito degli ungheresi dell’Ucraina Brenzovics. Gli investigatori indagano su presunti contratti fasulli conclusi da fondazioni di beneficenza ungheresi. Secondo i funzionari della sicurezza, alcune delle azioni indagate avrebbero potuto andare a scapito della sicurezza nazionale dell’Ucraina, compresa la sovranità statale.

In precedenza, gli osservatori della rete civile delle ONG OPORA avevano riferito che funzionari ungheresi avevano condotto una campagna per KMKSZ Ukrajnai Magyar Párt (il Partito degli ungheresi dell’Ucraina) mentre visitavano la regione di Zakarpattia durante le elezioni locali. Per saperne di più: L’Ucraina si oppone, sostengono che il governo ungherese interferisce con le elezioni locali

Successivamente, l’Ucraina ha inserito due funzionari ungheresi nella lista di arresto. Al commissario del governo ungherese per la cooperazione tra la contea ungherese di Szabolcs-Szatmár-Bereg e la regione di Zakarpattia, István Grezsa, il 24 novembre, è stato rifiutato l’ingresso in Ucraina a causa del divieto esistente.

A seguito delle ricerche della SBU del 30 novembre, Le autorità ungheresi hanno convocato l’ambasciatore ucraino a Budapest, mentre Szijjártó ha definito i raid un’incomprensibile oscillazione politica nei confronti dei partiti ungheresi.”

In precedenza, l’Ungheria aveva cercato di bloccare l’avanzata dell’Ucraina verso una più forte cooperazione con la NATO sulle questioni contestate relative alla clausola linguistica della legge sull’istruzione.

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