La forte crescita dei prestiti è continuata nel 2018 Q2 Banca nazionale d’Ungheria

Comunicato stampa 2. i prestiti in essere sia al settore societario che alle PMI sono cresciuti fortemente nel 2° trimestre 018. Tuttavia, la crescita dell’importo dei nuovi prestiti a tasso fisso a lungo termine erogati al segmento societario ha continuato ad essere modesta. Le banche hanno allentato principalmente le loro condizioni di prezzo nel periodo La domanda di finanziamenti a credito alle famiglie è aumentata del 4% rispetto all’anno precedente, sostenuta da una robusta erogazione di prestiti immobiliari e prestiti personali. La quota dei prestiti a tasso fisso in prestiti a tasso fisso è salita a 8.000.0000.0000.00000.000000.000000.000000000.00000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000

Secondo il Banca nazionale d’Ungheria(EN), l’aumento dinamico dei prestiti alle imprese è continuato nel secondo trimestre del 2018, e quindi su base annua, a seguito delle transazioni, il totale dei prestiti alle imprese in essere è aumentato di 750 miliardi di HUF, corrispondente a un’espansione annua del 12,1% Secondo i dati preliminari, i prestiti al settore delle PMI sono aumentati di quasi il 16% su base annua, all’interno del quale il micro segmento è cresciuto maggiormente, con un aumento del 22%. Nel secondo trimestre, l’aumento basato sulle transazioni dei prestiti in essere è ammontato a 240 miliardi di HUF, di cui circa 140 miliardi di HUF erano legati al settore delle PMI. Non si è verificato un aumento significativo del rapporto tra prestiti a tasso fisso, soprattutto nel caso di prestiti a lungo termine, poiché il calo osservato in seguito alla graduale eliminazione del programma di finanziamento per la crescita: mentre nel 2015, l’80% dei prestiti alle PMI denominati in HUF con scadenza superiore a 1 anno sono stati erogati con fissazione del tasso di interesse, questo rapporto è stato osservato solo il 20% rispetto ai rapporti di convergenza europei più desiderabili.

Sulla base dell’indagine sulle attività di prestito condotta dalle banche, le condizioni di credito in ciascun segmento aziendale nel secondo trimestre si sono allentate, il che, secondo le risposte delle banche alla percezione delle banche, si è riflesso principalmente in un calo degli spread sui tassi di interesse ed è dovuto principalmente all’aumento della concorrenza e agli sviluppi favorevoli delle prospettive economiche. La domanda di credito aziendale tendeva a rafforzarsi nel segmento dei prestiti a lungo termine. Guardando al prossimo semestre, le banche si aspettano che queste tendenze continuino.

Nel corso del trimestre in esame, a seguito di erogazioni e rimborsi, famiglia i prestiti in essere sono aumentati di 159 miliardi di fiorini, corrispondenti ad un aumento annuo del 4,1%.

Sebbene si tratti della crescita più forte osservata dopo la crisi, non è eccezionale in un confronto regionale, tenendo conto anche del basso livello di approfondimento finanziario misurato sulla base del rapporto credito/PIL. La crescita è facilitata dal volume in continuo aumento dei nuovi prestiti: nell’ultimo anno, il valore totale dell’indebitamento delle famiglie è stato del 31% maggiore di quello dei contratti dell’anno precedente. Per tipologia di prodotto prevalgono i prestiti immobiliari e personali, con aumenti annuali rispettivamente del 39% e del 48%.

Gli spread dei tassi di interesse sui mutui immobiliari con fissazione del tasso di interesse sono diminuiti nel periodo in esame, e quindi lo spread medio nel caso dei mutui con fissazione iniziale di 1-5 anni ha raggiunto il livello dei mutui a tasso variabile, e nel caso dei mutui con fissazione per oltre 5 anni si è avvicinato allo 0,2 punto percentuale di quel livello.

Tra le erogazioni di mutui immobiliari, parallelamente alla diffusione dei prodotti Certified Consumer-Friendly Housing Loan, il rapporto tra prestiti con fissazione iniziale del tasso fino a un anno è sceso al 18%. Secondo le risposte delle banche, le condizioni di credito sono state in piccola misura allentate nel trimestre in esame, e quindi l’espansione della domanda continua a guidare il mercato sia nel segmento dei mutui immobiliari che in quello dei prestiti al consumo.

La MNB riassume le condizioni di offerta degli sviluppi dei prestiti utilizzando l’indice delle condizioni finanziarie Secondo questo indicatore, l’impatto ciclico dell’attività di prestito del settore bancario sulla crescita economica può essere considerato neutrale. Di conseguenza, in termini di espansione annuale dell’economia reale, non si riscontra né un significativo impatto di rafforzamento del ciclo né di contenimento della crescita.

Foto: Daily News Ungheria – Alpár Kató

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