La navicella spaziale sviluppata con l’aiuto degli ungheresi inizia la sua missione su Mercurio

La missione è decollata su un Ariane 5 dallo spazioporto europeo di Kourou alle 03:45 CET del 20 ottobre. La navicella spaziale alta 6,4 metri e alta 4,1 tonnellate raggiungerà Mercurio, il pianeta più interno del Sistema Solare, il 5 dicembre 2025 Indice.
Quando giunge a destinazione nel spazio, le due sonde principali (e un’unità di ombreggiatura) si staccano per raccogliere dati in orbita attorno al pianeta estremamente caldo, quella più grande chiamata Mercury Planetary Orbiter (MPO) dell’ESA, tra le altre, scatta fotografie con fotocamere grandangolari e telefotografiche, ma è dotata di uno spettrometro a infrarossi, ultravioletti, gamma, raggi X e neutronici, oltre a un telescopio
che può rilevare asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra.
Il più piccolo chiamato JAXA Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO) esaminerà il campo magnetico del pianeta e avrà diverse telecamere.
Se tutto andrà bene, la missione della navicella durerà almeno un anno
che potrebbe essere esteso ad un anno in più, se la condizione del satelliti permette, e non sarebbero a basso budget.
Ricercatori ungheresi hanno preso parte allo sviluppo di due indicatori e di un ambiente virtuale interattivo per la simulazione, così com’è articolo del Centro di ricerca di Wigner per la fisica.
La navicella spaziale prende il nome da Giuseppe “Bepi” Colombo, matematico e ingegnere italiano.
Immagine in primo piano: immagine ESA (ESA) di C.Carreau

