La popolazione dell’Ungheria si sta riducendo drasticamente. Quanti di noi ci saranno tra 45 anni?

Gli ungheresi hanno sentito avvertire del declino della popolazione per oltre quattro decenni, e gli ultimi dati demografici confermano che non si tratta solo di chiacchiere.

Nel 1983, l’Ungheria contava oltre 10,7 milioni di residenti. Al censimento del 2023, quel numero era sceso a soli 9,59 milioni. La tendenza è chiara e le proiezioni per il futuro non offrono molto ottimismo.

Secondo le stime dell’Ufficio Centrale di Statistica ungherese (KSH), l’Ungheria potrebbe avere solo 7,2 milioni di persone entro il 2070. Il nostro Mondo in Dati offre una visione leggermente più rosea, prevedendo che il numero di ungheresi nel mondo rimarrà superiore a 8 milioni. Tuttavia, si tratta di un forte calo rispetto a pochi decenni fa. Le ragioni del calo demografico sono complesse.

Perché la popolazione europea sta diminuendo insieme a quella ungherese?

Nelle società più sviluppate, le scelte di vita personali e le aspirazioni individuali hanno spesso la precedenza sui valori tradizionali della famiglia e della comunità. Sempre meno persone scelgono di avere famiglie numerose e, grazie all’accesso diffuso alla contraccezione moderna, molti ritardano di proposito – o addirittura rinunciano – alla genitorialità.

Mentre il calo dei tassi di natalità è comune nelle regioni più ricche, in altre parti del mondo si assiste alla tendenza opposta. Secondo le Nazioni Unite e altri studi globali, la popolazione mondiale potrebbe superare i 10 miliardi entro il 2070. Dagli attuali 8,16 miliardi, l’organico globale potrebbe salire a 10,19 miliardi, con un picco intorno al 2086 a 10,29 miliardi. Dopo di che, si prevede un calo graduale, ma non ovunque.

L’Africa, per esempio, è destinata a diventare l’epicentro di un boom demografico. La sua popolazione attuale di 1,52 miliardi potrebbe più che raddoppiare a 3,15 miliardi entro il 2070. Entro la fine del secolo, la metà di tutti i neonati potrebbe nascere in quel continente. Anche il Nord America dovrebbe registrare una crescita, sebbene a un ritmo molto più lento.

Quale sarà l’impatto sul mondo?

I cambiamenti demografici comportano sia vantaggi che sfide. Su scala globale, una popolazione più piccola potrebbe ridurre la pressione ambientale, alleviare gli impatti del cambiamento climatico e migliorare la sicurezza alimentare. Tuttavia, nei Paesi sviluppati come l’Ungheria, la contrazione e l’invecchiamento della popolazione pongono serie sfide sociali ed economiche, mettendo sotto pressione i sistemi pensionistici, l’assistenza sanitaria e i mercati del lavoro.

Gli esperti suggeriscono che una chiave per affrontare gli squilibri demografici – soprattutto nelle regioni in via di sviluppo – è migliorare la condizione delle donne. Espandere l’accesso delle ragazze all’istruzione e promuovere l’uguaglianza di genere potrebbe giocare un ruolo fondamentale nel mantenere la crescita demografica a livelli sostenibili.

Il futuro presenta un netto contrasto: mentre Paesi come l’Ungheria e altre nazioni sviluppate si trovano ad affrontare una diminuzione della popolazione, le regioni più povere del mondo si preparano a un boom senza precedenti. La vera domanda è come ci adattiamo – a livello sociale, economico e ambientale – a questi cambiamenti radicali.

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