La reazione della Croazia alle parole del FM Szijjártó: “Se si visita Mosca più spesso di Bruxelles o Zagabria, si perde la moralità”

“Se si visita Mosca più spesso di Bruxelles o Zagabria, si perde l’autorità morale di accusare gli altri di approfittarsi”, ha scritto il Ministro dell’Economia croato sul sito di social media X, reagendo alle accuse del Ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó, fatte qualche giorno fa.

L’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno fatto pressione sugli Stati membri affinché interrompano le importazioni di petrolio e gas russo. Un’alternativa sarebbe quella di affidarsi all’oleodotto adriatico, ma Budapest insiste che il sistema non può fornire forniture sicure all’Ungheria e alla Slovacchia nel suo stato attuale. Parlando a New York, il Ministro degli Esteri Péter Szijjártó ha criticato aspramente la Croazia, accusandola di applicare un “sovrapprezzo di guerra” e di sfruttare la posizione vulnerabile dell’Ungheria.

La Croazia respinge le dichiarazioni di Szijjártó

Abbiamo contattato i funzionari croati per chiedere se volessero commentare le dichiarazioni di Szijjártó. Abbiamo ricevuto la seguente risposta:

“La JANAF [compagnia croata di trasporto del greggio – ndr] respinge le dichiarazioni maliziose, false e ipocrite del Ministro ungherese degli Affari Esteri e del Commercio Péter Szijjártó. Il fatto è che JANAF è tecnicamente pronta, affidabile e pienamente in grado di coprire il fabbisogno annuale di greggio delle raffinerie dell’Europa centrale di MOL, come confermato da recenti test”.

Secondo loro, “per quanto riguarda i costi di trasporto, JANAF definisce i prezzi in conformità con le leggi e gli atti interni applicabili e applica una metodologia di calcolo delle tariffe chiaramente definita, che la parte ungherese conosce bene e che si applica a tutti i partner di JANAF, ossia i principali commercianti globali e le compagnie petrolifere regionali integrate verticalmente”.

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Foto: JANAF

Nella lettera si legge: “La metodologia di calcolo delle tariffe è stata sottoposta a un’ulteriore verifica da parte di consulenti internazionali che studiano le metodologie di numerosi oleodotti mondiali. Dopo la loro analisi, abbiamo ricevuto nel 2024 una conferma inequivocabile del fatto che la nostra metodologia tratta tutti i partner allo stesso modo ed è un esempio della migliore prassi mondiale, e che il prezzo dipende prevalentemente dall’utilizzo dell’oleodotto; in questa occasione, chiediamo al Gruppo MOL di iniziare finalmente a trasportare maggiori quantità di petrolio”.

È importante notare che “altri partner che hanno raffinerie sul percorso dell’oleodotto, trasportano cinque volte più petrolio all’anno rispetto al Gruppo MOL, anche se i loro mercati nazionali hanno una domanda di derivati molto più bassa”.

“Se c’è qualcuno che sta approfittando della situazione attuale, non è certo la Croazia, ma l’Ungheria, che importa continuamente petrolio russo, mentre la Croazia sta sistematicamente rafforzando la diversificazione dell’approvvigionamento e delle fonti energetiche. Siamo un partner responsabile e trasparente per tutti i nostri vicini europei e ci aspettiamo da loro un dialogo aperto basato sui fatti e sul rispetto reciproco, senza sovversioni e menzogne”, conclude la lettera.

Le parole del Ministro dell’Economia croato

Il Ministro dell’Economia croato, Ante Šušnjar, ha reagito sul sito di social media X:

“Se si visita Mosca più spesso di Bruxelles o Zagabria, si perde il diritto morale di accusare gli altri di profitto”, ha scritto. “Tutti i membri dell’UE si rifiutano di finanziare la guerra della Russia – è ora che l’Ungheria faccia lo stesso. La Croazia è un partner affidabile per tutti i suoi alleati, compresi i nostri amici e vicini in Ungheria”, ha continuato Šušnjar.

Alla fine del suo post, il Ministro ha invitato il Ministro degli Esteri Szijjártó a “visitare Zagabria invece di Mosca e vedere di persona la capacità delle nostre infrastrutture”.

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