La risposta di IKEA alla chiusura obbligatoria domenica: orari di apertura prolungati

IKEA ha deciso di prolungare gli orari dei suoi negozi ungheresi, riferisce Világgazdaság Le trattative sono ancora in corso, ma i leader regionali della società svedese ritengono che questo sia il modo migliore per compensare il probabile deficit causato dalla chiusura domenicale.
Gli orari prolungati saranno completati con la riorganizzazione delle operazioni interne all’azienda, al fine di evitare licenziamenti Eszter Varga-Nagy, il PR Manager di IKEA Ungheria ha detto a Világgazdaság che l’azienda conta in futuro sui lavoratori dei negozi Budaörs e Zugló Il servizio di consegna non sarà influenzato dalla decisione parlamentare che entrerà in vigore il 15 marzo, aggiunge Varga-Nagy, in quanto lo studio che effettua le consegne non è IKEA, ma un partner contrattuale dei negozi.
IKEA si prepara a stabilire un terzo negozio in Ungheria, l’area edificabile a Soroksár era già stata acquistata Tuttavia, sono necessari ulteriori studi di impatto e autorizzazioni affinché il progetto possa iniziare, afferma Világgazdaság, i clienti ungheresi dovranno attendere uno o due anni per il terzo negozio IKEA, poiché la data dell’apertura è incerta.
L’azienda diventata famosa per i suoi mobili pronti da montare sta attualmente pianificando di espandere i propri servizi e lanciare un negozio web Il nuovo progetto è attualmente in fase di test nel Regno Unito e in Irlanda, e se il concetto avrà successo, il negozio web sarà disponibile anche in Ungheria, probabilmente nel 2017.
Secondo i dati pubblicati di recente, IKEA ha chiuso l’anno con un ammontare record di vendite, con il mercato cinese, russo e ungherese come le aree in via di sviluppo più prominente L’aumento degli interessi può essere collegato alla crisi finanziaria, poiché i clienti ungheresi hanno ritardato gli acquisti più costosi durante gli anni precedenti La maggior parte dei clienti può ora recuperare il ritardo delle spese, e questo diventa evidente nei dati di IKEA.
basato su articolo di vg.hu
tradotto da Laura Kocsis
Foto: nullker.hu

