La storia degli indigeni ungheresi vicino al fiume Danubio

Quest’uomo ungherese era appassionato di cultura indiana ed è stato molte volte nel paese, inoltre, era anche un ericercatore entusiasta di questa cultura Scrisse diverse pubblicazioni e libri prestigiosi che lo resero il primo ungherese mai così interessato e determinante nella ricerca della cultura indiana Oltre all’India, era anche un fan delle culture indigene; lo portò persino in Ungheria e fondò la prima tribù ungherese di tali vicino al fiume Danubio.
Ervin Baktay (nato come Ervin Gottessmann) nacque a Dunaharaszti (contea di Pest) nel 1890, studiò prima pittura in Ungheria e poi si trasferì a Monaco di Baviera, in Germania, per continuare i suoi studi nella scuola di un artista ungherese, Simon Hollósy Dal 1920, iniziò a tradurre libri e pubblicazioni sull’India per permettere agli ungheresi di conoscere la sua cultura La sua traduzione più nota è il Kama Sutra Tra il 1926 e il 1929 viaggiò più volte in India e studiò il paese.

Baktay era anche lo zio della più celebre pittrice ungherese-indiana Amrita-Sher Gil e incontrò persino Gandhi una volta.
Durante la sua vita, il suo patrimonio più significativo non fu solo il suo entusiasmo verso l’India ma anche per gli indigeni. Fu il primo ungherese in assoluto, che decise di simulare la vita degli indiani in Ungheria. Baktay riuscì a creare quella che chiamò semplicemente “Indigenous-games” nella zona di Kismaros, Danubio, Ungheria, e visse lì con alcuni dei suoi amici e altre persone. Si vestirono e usarono persino attrezzature che gli antichi indigeni usarono, per anni e escludevano completamente la cultura moderna.

Baktay espanse il campo indigeno a Ver invecece (Contea di Pest) nel 1931 e fino all’inizio degli anni ’60 lui e la sua gente tornarono ogni anno in questi campi.

Dal 1946, divenne il direttore del Museo Hopp Ferenc di Budapest, istituzione che esiste ancora oggi Nel 1956 e nel 1957 Baktay e sua moglie ebbero il privilegio di prendere parte alla celebrazione del 2500° compleanno di Buddha in India, continuò la sua passione verso l’India fino al 1963 quando morì a Budapest.
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