Le 8 reazioni internazionali più forti alla Rivoluzione ungherese del 1956

La rivoluzione ungherese del 1956 è un evento di cruciale importanza per gli ungheresi, poiché, durante i suoi tredici giorni, la nazione si unì come un’unica forza contro il regime comunista sovietico Tuttavia, la rivolta della nazione trascurata ha avuto il suo impatto sul mondo intero.

Elvis Presley

C’è una piazza e un parco di Elvis Presley a Budapest (vicino all’estremità di Buda del ponte Margaret) in onore degli sforzi del defunto cantante per aiutare gli ungheresi che subirono pesanti perdite durante la rivoluzione ungherese del 1956. Presley apparve al talk show di Ed Sullivan il 28 ottobre 1956, dove il conduttore e il cantante attirarono entrambi l’attenzione sulla sanguinosa rivoluzione che stava avvenendo a Budapest.

Il ‘Re del Rock and Roll’ chiese ai cittadini americani di aiutare gli ungheresi nelle loro difficoltà, raccogliendo infine oltre 52 milioni di dollari entro la fine del 1957.

Presley è stato persino nominato cittadino onorario di Budapest nel 2011.

Rivista Time

Time Magazine ha nominato l’Ungherese Freedom Fighter l’Uomo dell’anno per il 1956, presentando non una foto, ma la rappresentazione di un artista di tre combattenti per la libertà ungheresi L’articolo che accompagna la foto racconta la storia dei tre uomini.

Foto: time.com

Camus e Sartre

Una forte reazione fu invocata anche dai grandi filosofi francesi. Albert Camus criticò la mancanza di azione dell’Occidente quando si trattò di intervenire nel conflitto ungherese-sovietico in un saggio intitolato Il Sangue degli Ungari. Jean-Paul Sartre ha espresso il suo disappunto e la sua indignazione per le misure sovietiche contenute nell’articolo Le Fantorame de Staline.

Eventi sportivi mondiali

Per dimostrare il loro sostegno alla rivoluzione ungherese e il loro sgomento nei confronti della parte sovietica,

Spagna, Paesi Bassi e Svizzera boicottarono tutti le Olimpiadi di Melbourne del 1956.

Un anno dopo, la Norvegia declinò l’invito al Campionato mondiale di Bandy per la presenza di una squadra sovietica.

Le Nazioni Unite

Le Nazioni Unite crearono addirittura nel gennaio 1957 un consiglio dedicato ad indagare sulle circostanze della rivoluzione Il Comitato speciale sul problema dell’Ungheria intervistato 111 rifugiati ungheresi, recensito documenti, giornali, trascrizioni radiofoniche, foto, film che sono stati creati durante la rivoluzione, insieme alla testimonianza scritta di altri 200 ungheresi.

Musica Italia e Finlandia

Nell’occasione furono scritte due canzoni famose e dedicate al coraggio degli ungheresi oppressi: una di queste è italiana, che porta il titolo Avanti ragazzi di Budapest (Avanti, ragazzi di Budapest) e l’altro è finlandese, intitolato Unkarin Vapaus (Libertà ungherese).

La ragazza ungherese che ha combattuto per la libertà

Il 13 novembre 1956, il Il bladet danese presentava la foto di Erika Szeles in copertina La quindicenne ungherese dai capelli rossi teneva tra le mani un fucile russo a cartuccia-disco, con uno sguardo di determinazione e orgogliosa sfida negli occhi.

La sua storia, tuttavia, è piuttosto tragica: quando la sua foto si diffuse in tutto il mondo, era già morta, scattata il 7 novembre.

Italia, Alberto Moravia

Un famoso scrittore italiano, Alberto Moravia, suggerì al mondo intero che quelle strade dove c’erano ambasciate sovietiche, dovessero essere ribattezzate ‘le strade degli ungheresi massacrati’.

Immagine in primo piano: www.facebook.com/pg/magyarforradalom1956

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