Le infezioni attive totali da COVID-19 in Italia diminuiscono per la prima volta

“Oggi, per la prima volta, assistiamo a una diminuzione del numero di persone attualmente positive, ha rilevato” Luca Richeldi, capo Divisione di Medicina Polmonare presso l’Ospedale Gemelli di Roma e membro del comitato tecnico-scientifico che consiglia il governo nell’emergenza.
“È solo un leggero calo… ma per la prima volta dallo scoppio della pandemia abbiamo il segno meno in questa cifra e penso che questo sia un segnale estremamente incoraggiante, ha sottolineato.
Rivolgendosi ai giornalisti nella stessa conferenza stampa con Borrelli, lo pneumologo ha fornito un’ulteriore analisi della situazione pandemica del Paese.
“Il nostro quadro si basa su sei parametri, e siamo soddisfatti quando alcuni di essi calano e altri aumentano, ha detto” Richeldi.
Più specificamente, ha spiegato, il calo del numero delle persone ricoverate in ospedale, dei pazienti nei reparti di terapia intensiva e del numero totale delle persone attive positive è ovviamente un buon segno.
Allo stesso tempo, è stato positivo anche un aumento del numero di pazienti affetti da COVID-19 messi in isolamento domiciliare (perché non bisognosi di cure ospedaliere) e di quello dei guariti.
“A partire da oggi, abbiamo una situazione in cui solo uno dei sei parametri non va verso la direzione auspicabile, che è quella dei decessi, ha sottolineato” Richeldi, ricordando che il conteggio giornaliero dei decessi supera ancora le 400 unità.
“Eppure, siamo consapevoli (sulla base di ciò che gli epidemiologi ci dicono (s) che questo parametro specifico sarà l’ultimo a prendere il percorso che vorremmo vedere.”
Facendo eco a un monito lanciato dal ministro della Salute Roberto Speranza in un’intervista al canale privato Radio Capital all’inizio della giornata, il membro del comitato tecnico-scientifico ha affermato chiaramente che i segnali incoraggianti non devono far pensare che la battaglia sia stata vinta.”
“La cifra dolorosa relativa alle vittime deve portarci a riflettere su ciò che è accaduto e sta ancora accadendo … deve portarci a credere che la lotta non sia finita, ha detto il capo pneumologo.
“Forse, potremmo essere in una sorta di ‘tregua parziale’, per quanto riguarda la diffusione del coronavirus, ma di sicuro non è questo il momento di abbassare la guardia.”
Italia entrato in un lockdown nazionale il 10 marzo per contenere la pandemia Il lockdown, che dovrebbe durare fino al 3 maggio, sarà seguito da una cosiddetta “Fase Due,” che coinvolge “la graduale ripresa delle attività sociali, economiche e produttive,” ha spiegato il governo italiano.

