Le ossa cremate di 4000 anni raccontano di un destino tragico
Un nuovo studio pubblicato in PlosOne sono stati rivelati i risultati delle analisi bioarcheologiche di 29 individui dell’età del bronzo provenienti da 26 cremazioni di urne e tre sepolture scheletriche. Questi complessi studi archeologici, isotopici dello stronzio e antropologici sui resti ossei sono i primi ad essere pubblicati dalle sepolture a cremazione dell’età del bronzo in Ungheria.
Secondo il Sito ufficiale ELTE, i risultati hanno fornito preziose informazioni sulle differenze sociali, e sulle condizioni di vita e di morte degli individui studiati scoperti a Szigetszentmiklós-Ürgehegy, un sito che è uno dei più grandi cimiteri dell’età del bronzo medio scavati (datati tra il 2150 e il 1500 a.C.) in Ungheria Il caso della tomba riccamente arredata n. 241 è di particolare interesse L’urna conteneva le ossa cremate di una donna adulta e due feti di 7-8 mesi, oltre a corredi funerari di notevole prestigio (bronzo e oro).
Utilizzando l’analisi isotopica 87Sr/86Sr di diversi resti dentali e scheletrici, che si formano in diverse fasi della vita, è stato possibile ricostruire i potenziali movimenti della donna di alto rango di 25-35 anni per quasi tutta la sua vita, dalla nascita ai suoi tragici ultimi giorni, sepolta con i suoi feti gemelli.
La ricerca è stata condotta in collaborazione con Claudio Cavazzuti (Dipartimento di Storia e Culture, Università di Bologna; Università di Durham), Magdolna Vicze (Museo Nazionale Ungherese), Tamás Hajdu (Dipartimento di Antropologia Biologica, Università Eötvös Loránd; Dipartimento di Antropologia, Museo Ungherese di Storia Naturale), Federico Lugli (Dipartimento dei Beni Culturali, Università di Bologna; Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, Università di Modena e Reggio Emilia), Alessandra Sperdutti (Museo delle Civiltà, Roma; Università di Napoli “L’Orientale”, István Major, Mihány Molnár e László Palcsu (Centro ICER, Istituto per la ricerca nucleare, Atomki) e Viktria Kiss (Istituto di Archeologia, Centro di ricerca per le discipline umanistiche, Rete di ricerca Etvötvöts Loránd).

