Le prime monete coniate in Ungheria sono state scoperte solo di recente: ecco la loro incredibile storia

Santo Stefano (r. 997/1000 Ungheria 1038), il primo re cristiano d’Ungheria, fu un sovrano straordinario che si assicurò l’indipendenza dalle grandi potenze del suo tempo e introdusse le sue prime monete, che furono coniate localmente Gli storici sono stati a lungo a conoscenza del suo obolo, ma un denario attribuito al suo regno è stato recentemente portato alla luce vicino a Nagyharsány. Inoltre, si sa che esistono solo tre esempi del suo solidus dorato in tutto il mondo.
La nazione ungherese quasi perì come gli Unni e gli Avari
Nell’896, le tribù ungheresi conquistarono la maggior parte del bacino dei Carpazi, completando la loro conquista nel 900 con l’occupazione del Transdanubio, che aveva fatto parte della Baviera Nel 902, gli Ungari distrussero la Grande Moravia, e nel 907, sconfissero i Franchi Orientali nella battaglia di Presburgo L’importanza di questa vittoria è dettagliata in QUESTO articolo.

Dopo aver occupato con successo il bacino dei Carpazi, le tribù ungheresi lanciarono frequentemente campagne nell’Europa occidentale e meridionale, tuttavia, col tempo, i loro nemici si adattarono alle tattiche di guerra ungheresi e, negli anni ’50, le tribù subirono ripetute sconfitte Contemporaneamente, il potere dei governanti sulle varie tribù cominciò a indebolirsi e gli ungheresi dovettero affrontare la minaccia di assimilazione o estinzione se non fossero stati apportati cambiamenti.
Il Gran Principe Géza e la ‘rivoluzione’ di Santo Stefano
Fortunatamente, il Gran Principe Géza (~970997) riconobbe il pericolo e decise di condurre l’Ungheria nel mondo cristiano, credendo che questo fosse l’unico modo per garantire la sopravvivenza della sua dinastia. La sua strategia ebbe successo: battezzò suo figlio e fece in modo che sposasse Gisela, figlia di Enrico II, duca di Baviera.

Stefano I divenne un sovrano di grande successo, superando i suoi rivali, stabilendo le istituzioni fondamentali dell’Ungheria cristiana e feudale, fondando una chiesa ungherese indipendente, codificando le leggi e coniando le prime monete in Ungheria.
Le prime monete coniate in Ungheria
La produzione di monete simboleggiava ricchezza, forza e indipendenza durante il Medioevo Santo Stefano coniò almeno due tipi delle prime monete in Ungheria: l’obolo e il denario L’obolo, del valore di mezzo denario, ed entrambe le monete erano fatte di argento quasi puro. Questi prime monete seguì i disegni occidentali, mentre il suo solidus dorato aderiva ai modelli bizantini, riflettendo gli sforzi di Stefano per bilanciare l’influenza delle due superpotenze dominanti dell’epoca.
L’obolo era ben documentato dagli storici ungheresi e seguiva disegni bavaresi (tedeschi), somiglianti a monete coniate da Enrico II, suocero di Stefano Il dritto della moneta reca l’iscrizione “STEPHANUS REX” (re Stefano), mentre il rovescio recita “REGIA CIVITAS” (città reale), probabilmente riferita a Esztergom, all’epoca sede del re e della chiesa Questi prime monete probabilmente furono coniate dopo il 1015 per facilitare il commercio interno, alcune tasse e dogane furono probabilmente pagate usando queste monete, che ebbero ampia diffusione Gli archeologi hanno trovato esempi in Polonia, Sassonia, e anche in alcuni paesi scandinavi.
Scoperte recentemente prove del denario di Stefano
La prova del denario di Santo Stefano, una delle prime monete, fu scoperta solo nel 1968 tra il tesoro d’oro di Nagyszentmiklós, Sono state trovate un totale di 40 monete, con questo numero che è aumentato a sole 46 nel corso del tempo È interessante notare che queste monete sono state scoperte solo in Transdanubio.
Il dritto presenta l’iscrizione “LANCEA REGIS” (la lancia del re), probabilmente riferendosi alla l cerimoniale che Stefano ricevette dall’imperatore del Sacro Romano Impero Ottone III (983 1002). Questa lance simboleggiava il riconoscimento dell’autorità di Stefano da parte del Sacro Romano Impero.

La lancia è raffigurata anche sul mantello dell’incoronazione realizzato durante il regno di Stefano, evidenziandone il significato Il mantello, conservato nel Museo Nazionale Ungherese, contiene l’unica immagine autentica del primo re ungherese Sul rovescio della moneta, accanto ad un testo illeggibile di quattro lettere, compare l’iscrizione “REGIA CIVITAS”.
Gli storici concordano sul fatto che solo un piccolo numero di queste monete d’argento furono coniate, rendendole rare tra le monete più antiche Molti studiosi ritengono che fossero commemorative, emesse dopo l’incoronazione di Stefano, è possibile acquistare repliche del denario di Stefano dal Zecca ungherese Ltd. per € 5,10 ciascuno QUI.
Il solido dorato di Santo Stefano
Un terzo tipo di moneta coniata da Stefano è il solidus dorato, tra le prime monete coniate in Ungheria Il solidus, ispirato al motivo bizantino, era realizzato in oro purissimo, al suo dritto è presente l’iscrizione “STEPHANUS REX” accanto a un’immagine del re, mentre il rovescio raffigura una figura femminile con l’iscrizione “PANNONIA” Secondo Scienze Ausiliarie della Storia (Budapest, Osiris Press, 2006), esistono solo tre esemplari di questa moneta in tutto il mondo, rendendola una delle più rare d’Ungheria prime monete.

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