Le sarte ungheresi danno speranza alle persone attraverso maschere splendidamente ricamate
Matyodesign è un’azienda ungherese che produce vari souvenir, articoli di abbigliamento e accessori ricamati a mano. Considerando l’attuale pandemia di coronavirus, hanno iniziato a vendere e donare maschere riutilizzabili in due diversi modelli: “fiori di speranza” e “l’uccello della speranza”.
L’equilibrio tra vita urbana e di campagna ha sempre giocato un ruolo importante nella vita di Rozi Váczi, il fondatore di Matyodesign Nel 2010, questa dualità l’ha ispirata a creare il proprio marchio Váczi ha spiegato che il suo obiettivo principale era quello di incorporare elementi culturali tradizionali ungheresi nel mondo della moda di oggi Da allora, il ricamo Matyo è stato incluso nella lista UNESCO del patrimonio culturale immateriale.
“Creiamo prodotti maestosi nel design, con un elevato standard di qualità e celebriamo l’individualità della cultura Matyodesign. È nostra missione mantenere viva la cultura Matyo con pratiche commerciali etiche e creando opportunità di reddito sostenibili per gli artigiani Matyodesign, ha affermato Váczi in relazione alla missione del marchio.
L’azienda di famiglia fornisce lavoro a 27 donne locali a Tard, un piccolo villaggio ungherese nord-orientale, ha riferito Szeretlek Magyarorszag. I souvenir, i vestiti e gli accessori fatti a mano sono ora venduti in 25530 negozi, principalmente hotel e negozi di articoli da regalo, sul negozio online del marchio. Sebbene l’attività abbia chiuso a causa della pandemia di COVID-19, è riuscita ad adattarsi alle circostanze attuali.
Ci auguriamo tutti che la pandemia di coronavirus finisca presto e che le attuali difficoltà ci arricchiscano di nuove esperienze e sentimenti. I fiori e gli uccelli colorati simboleggiano questa speranza. Inoltre, puoi aiutare 27 artigiani ungheresi a salvare il lavoro con il tuo ordine. Matyodesign ha anche condiviso sulla sua pagina Facebook che le piccole confezioni contenenti tessuto di cotone, elastici e filo da ricamo vengono messe sui cancelli delle sarte per evitare uno stretto contatto con gli altri. Volevano anche aiutare i residenti locali e hanno donato 50 maschere ricamate a mano all’ufficio del sindaco di Tard.
