L’eurodeputato socialista si rivolge alla massima corte sul referendum sulle quote di migranti UPDATE

Budapest, 4 luglio (MTI) L’eurodeputato socialista Tibor S ha presentato un reclamo alla Corte costituzionale per la decisione della Corte suprema ungherese di dare il via libera al referendum avviato dal governo sul piano delle quote obbligatorie di migranti dell’Unione europea.

Lunedì Szanyi ha dichiarato in una conferenza stampa che il referendum viola gravemente la sovranità dell’UE, poiché il Trattato di Lisbona del blocco del 2007 dichiara la politica di asilo una politica comune.

La questione riguarda anche il bilancio, ha detto Szanyi, sostenendo che nell’ambito del piano delle quote, l’Ungheria dovrebbe pagare 79 milioni di fiorini (250.000 euro) per ogni rifugiato che allontana. Ciò costerebbe allo Stato un totale di 102 miliardi di fiorini, ha detto, sottolineando che l’Ungheria dovrebbe accogliere 1.294 persone nell’ambito del programma.

Ha osservato che il mese scorso è stato respinto un precedente ricorso presentato alla Corte Costituzionale contro l’approvazione del referendum da parte del Parlamento.

Szanyi ha detto che si rivolgerà alla Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo se il presidente János Áder fisserà la data del referendum prima che la sua denuncia venga esaminata.

La Kúria, la corte suprema ungherese, ha dato il via libera al referendum nazionale il 3 maggio ed è stato poi approvato dai legislatori il 10 maggio. Alla Corte Costituzionale sono stati presentati un totale di quattro ricorsi in relazione al referendum; uno contro la decisione della Kuria e tre contro quella del parlamento. La Corte Costituzionale ha respinto tutti e quattro i ricorsi il 21 giugno. Secondo la legge referendaria, il presidente deve annunciare la data del referendum entro 15 giorni dalla decisione della corte.

Aggiornare

István Hollik, deputato dei cristiano-democratici co-governati, ha reagito affermando che l’ala sinistra ungherese non è riuscita a sentire la voce del popolo” e accusandola di “lavorare per attuare piani di insediamento forzato da parte di Bruxelles”. I socialisti pro-immigrazione sostengono la politica di immigrazione di Bruxelles, proprio come fa George Soros, ha insistito” Hollik, riferendosi al finanziere americano di origine ungherese. Spetta al popolo ungherese decidere con chi vuole vivere insieme, ha detto Hollik.

Foto: MTI

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