L’interruzione dell’Ucraina chiuderà l’oleodotto Druba il 1° gennaio, sollevando preoccupazioni per l’approvvigionamento petrolifero ungherese

L’oleodotto Druzhba, che fornisce greggio russo a Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca, cesserà le operazioni a partire dal 1° gennaio 2025, secondo una dichiarazione di Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj Questo sviluppo è in linea con la decisione dell’Ucraina di fermare il transito del gas russo attraverso l’oleodotto della Fratellanza, poiché l’Ucraina ha scelto di non rinnovare il contratto con Gazprom, che scade alla fine dell’anno.

L’Ucraina aperta ad aiutare, ma non con il gas russo

Oleodotto per le consegne di petrolio Russia Druzhba
Pipeline Druzhba. Foto: Creative Commons CC BY-SA 3.0

In passato, l’Ungheria riceveva gas attraverso questa rotta, ma in previsione dell’invasione russa dell’Ucraina, il paese reindirizzava il flusso al gasdotto Turkish Stream da sud Attualmente, il gas continua a fluire attraverso il gasdotto della Fratellanza dall’Ungheria verso l’Ucraina Podolyak ha indicato che l’Ucraina è aperta a trasmettere gas non russo attraverso questa rotta, come dall’Asia centrale, se vengono stipulati accordi appropriati Rapporti HVG.

L’Europa, ha osservato, ha diversificato le sue fonti energetiche, riducendo la sua dipendenza dalla Russia, che non svolge più il ruolo dominante di una volta. Podolyak ha sottolineato che se i paesi volessero gas kazako o azero, l’Ucraina sarebbe pronta a facilitare il suo trasporto finché saranno predisposti i necessari quadri logistici e contrattuali.

Il gasdotto Druzhba chiuderà il prossimo gennaio

Tuttavia, con la chiusura dell’oleodotto Druzhba che incombe, l’Ungheria potrebbe affrontare sfide per l’approvvigionamento di petrolio Attualmente, l’Ungheria può importare petrolio solo attraverso l’oleodotto Adriatico dalla Croazia, a parte la linea Druzhba Ciò solleva preoccupazioni sulla sicurezza energetica del paese, poiché la dipendenza da un singolo oleodotto potrebbe lasciarlo vulnerabile alle fluttuazioni e agli aumenti dei prezzi.

Zsolt Hernádi, amministratore delegato di MOL, la compagnia petrolifera statale ungherese, ha da tempo messo in guardia sui rischi associati al taglio delle importazioni di petrolio russo a causa della guerra in Ucraina, ha sostenuto che fare affidamento esclusivamente sulla Croazia per le forniture di petrolio non solo è economicamente dannoso, ma lascia anche l’Ungheria esposta a potenziali manipolazioni da parte della Croazia. MOL ha precedentemente espresso preoccupazione per il fatto che la Croazia potrebbe sfruttare questa situazione aumentando le tasse di transito per l’oleodotto adriatico, qualcosa che MOL già considera eccessivo.

AGGIORNAMENTO: l’Ucraina chiarisce la posizione

Venerdì pomeriggio, Podolyak ha annullato la sua dichiarazione, contraddicendo le sue precedenti affermazioni: leggi di più QUI.

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