L’Italia registra il bilancio delle vittime di un giorno più basso in sei settimane, le scuole rimarranno chiuse fino a settembre

La pandemia di coronavirus ha causato la morte di 26.644 persone nell’Italia bloccata, portando il numero totale di infezioni, decessi e guarigioni a 197.675 a partire da domenica, secondo gli ultimi dati diffusi dal Dipartimento della Protezione Civile del Paese.

Un totale di 260 persone sono morte a causa della malattia causata dal coronavirus nelle ultime 24 ore, il numero di vittime in un giorno più basso dal 15 marzo.

Anche il numero di nuovi casi è sceso con 2.324 segnalati nelle ultime 24 ore, 33 in meno rispetto a sabato Il dato è il più basso degli ultimi sei giorni.

Il numero di pazienti affetti da COVID-19 nelle unità di terapia intensiva (ICU) ha continuato a diminuire, una tendenza iniziata tre settimane fa. Domenica, 2.009 pazienti erano in terapia intensiva, in calo rispetto ai 2.102 del giorno prima.

Il numero di pazienti che si sono ripresi a casa 8 le persone infette più lievi di tre categorie è stato 2,72 mentre quelli che si sono ripresi negli ospedali con sintomi sono stati 21.372. Le cifre erano rispettivamente 82.212 e 21.533 il giorno prima.

L’Italia è entrata in un lockdown nazionale il 10 marzo per contenere la pandemia.

Il lockdown, che dovrebbe durare fino al 3 maggio, sarà seguito da una cosiddetta “Fase Due”, che prevede la graduale ripresa delle attività sociali, economiche e produttive, ha spiegato il governo italiano.

Il Ministero dell’Istruzione italiano ha dichiarato domenica che le scuole nel Paese rimarranno chiuse fino a settembre, anche se gli ultimi dati sulla diffusione della pandemia di coronavirus hanno iniziato a mostrare segnali positivi.

Quando il blocco nazionale è stato imposto il 10 marzo, le scuole e le università sono state chiuse e sono passate agli orari delle lezioni online.

Il primo ministro Giuseppe Conte dovrebbe rivolgersi alla nazione più tardi domenica, presumibilmente per esporre i termini di ciò che i funzionari governativi hanno chiamato “Fase Due” della quarantena nazionale, a partire dal 4 maggio.

In un’intervista con il quotidiano italiano La Repubblica pubblicata domenica, Conte ha affermato che gran parte del settore manifatturiero ed edilizio del paese, nonché alcune imprese, potranno riaprire dal 4 maggio. Altri settori economici, tra cui ristoranti, bar, altri stabilimenti dove si radunano folle, sarebbe gradualmente consentito riaprire, a condizione che i dati dell’epidemia continuino la tendenza positiva.

Nell’intervista pubblicata, Conte si è detto preoccupato che estendere il blocco secondo i suoi termini attuali rischierebbe di minare seriamente il tessuto socioeconomico del Paese.”

Ma la federazione nazionale dei medici (FNOMCeO) ha detto sabato che ci sono anche rischi per riaprire l’economia troppo rapidamente.

“La situazione non è ancora sotto controllo, ha detto in un comunicato” Filippo Anelli, presidente di FNOMCeO. “Il rischio è che se ci apriamo, dopo un mese dovremo chiudere di nuovo tutto.”

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