Lo storico ungherese riconosciuto a livello internazionale, László Török, morì

Lo storico ungherese, 79 anni, è stato uno dei ricercatori più noti e riconosciuti del periodo ellenistico dell’antico Egitto e dell’antica Nubia.
Secondo il nepszava.hu, László Török era il membro dell’Accademia ungherese delle scienze È scomparso il 17 settembre all’età di 80 anni.
Entrò a far parte del Gruppo Archeologico dell’Accademia Ungherese delle Scienze guidandone lo sviluppo in un’istituzione e, successivamente, in un centro di ricerca dove lavorò fino ai suoi ultimi giorni. L’argomento del suo lavoro di dottorato era il sistema di decorazione delle incisioni dell’età Árpád (XI, XII e XIII secolo) ma la situazione cambiò nel tempo, e divenne un ricercatore riconosciuto a livello internazionale ed esperto dell’Egitto ellenistico al quale tornò regolarmente durante la sua carriera.
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Prese parte all’esame del materiale archeologico scoperto durante la costruzione della diga di Assuan Fu allora che iniziò a diventare uno dei pionieri della Nubiologia, una nuovissima branca della storia antica. Prese parte alla pubblicazione di un monumentale libro di fonti sull’antica Nubia,
ha lavorato i materiali trovati durante gli scavi a Meroe, l’ex capitale del Regno Meroitico
ma è conosciuto soprattutto per i suoi libri sulla tarda storia della Nubia nella tarda antichità.
Non perse mai il suo interesse per l’Egitto Pertanto, pubblicò regolarmente articoli e libri sulle reliquie d’arte dell’Egitto nella tarda antichità. Di conseguenza, poté organizzare una mostra su larga scala nel 2005 al Museo ungherese di belle arti di Budapest intitolata “Dopo i faraoni: tesori copti dall’Egitto.” Pubblicava regolarmente sulle reliquie d’arte tardo ellenistica della valle del Nilo.
Ha anche guidato il progetto di ricerca volto a rivendicare il Tesoro di Seuso.
Lavorò per l’Accademia ungherese delle scienze ma ebbe un ottimo rapporto di lavoro con il Museo ungherese di belle arti di Budapest e il Dipartimento di egittologia dell’Università Eötvös Loránd Accettò il loro invito e tenne lezioni a Budapest e all’Università di Bergen Ricevette molti premi in Ungheria e all’estero tra cui il Premio Széchenyi.

