L’Opera di Stato ungherese presenta una produzione scenica del Requiem di Verdi

Il 2 novembre 2024, l’Opera di Stato ungherese presenta la nuova produzione di una messa in scena di Ádám Tulassay Requiem di Verdi con gli eccezionali solisti ungheresi Andrea Brassói-Jőrös, Andrea Szántó, István Kovácsházi e Krisztián Cser. L’Orchestra e il Coro dell’Opera di Stato ungherese sono diretti da Péter Dobszay.

“Un’opera in costume ecclesiastico” La critica spesso citata da Hans von Bülow all’opera è un perfetto esempio della visione diffusa secondo cui quella di Verdi Requiem, pur basandosi sulla struttura e sul testo della liturgia cattolica, non porta un contenuto religioso tanto quanto universale associato al lutto e si sforza di esprimere emozioni, comprese le emozioni del compositore stesso, con strumenti già ben noti dalle opere teatrali di Verdi Verdi. Verdi è stato ispirato a scrivere la messa funebre dalla perdita di due suoi connazionali che rispettava immensamente, il compositore Gioachino Rossini e il poeta Alessandro Manzoni, una delle figure di spicco del Risorgimento, l’Unità d’Italia. Nell’opera di Verdi, le emozioni fluttuanti come il dolore, la tristezza, la rabbia a causa del dolore, la paura del giorno del giudizio e la speranza per la pace appaiono tutte con una tensione drammatica più familiare dai palcoscenici d’opera che dalle funzioni religiose.

Scenografia del requiem Teatro dell'opera statale ungherese
Scenografia del Requiem Foto: Teatro dell’Opera di Stato ungherese

Per mettere in scena queste emozioni drammatiche regista Ádám Tulassay, laureato alla School of Music Hanns Eisler Berlin e alla Screen Academy Scotland, è stato commissionato dall’Opera di Stato ungherese, dove il suo debutto alla regia è stato quello di Puccini Edgar nel 2019. La rappresentazione visiva del team creativo compreso lo scenografo Angéla Csúcs, costumista Krisztina Lisztopád, coreografo Marton Csuzi, progettista di animazione Zsombor Czeglédie progettista di luci Tamás Pillinger trae ispirazione dal classico film di Fritz Lang Metropoli e dipinge la morte come mancanza di vita Il loro concetto offre un’interpretazione dei diversi movimenti nell’opera di Verdi come una serie di scene con cariche emotive diverse viste dal punto di vista del soprano (eseguite da Andrea Brassói-Jőrös), la sua comprensione del giorno della morte, del giorno del giudizio.

Dopo il successo della prima mondiale del 1874, quella di Verdi Requiem goduto della sua prima ungherese un anno dopo, al Teatro Nazionale, diretta da Sándor Erkel La prima rappresentazione al Teatro dell’Opera fu diretta da Sergio Failoni nel 1903, ed entrò a far parte del repertorio intorno al Giorno dei defunti dal 1930. ci fu una pausa nella pratica dopo che il regime comunista era salito al potere, ma l’opera fu ripresa nel 1964 in memoriam Mihály Székely, e lentamente tornò al repertorio. La tradizione di farla rappresentare al Teatro dell’Opera intorno al Giorno dei defunti fu reintrodotta nel 1991.

Dopo la prima del 2 novembre 2024, quella di Verdi Requiem viene presentato anche il 3, 10 e 15 novembre al Teatro dell’Opera di Budapest.

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