L’Ungheria apre un nuovo consolato in una capitale dell’UE

L’Ungheria ha aperto un nuovo consolato a Bruxelles, importante anche perché maggiore è l’incertezza nel mondo, più importante è per lo Stato garantire sicurezza agli ungheresi in patria e all’estero, ha detto lunedì a Bruxelles il ministro degli Esteri Péter Szijjártó.
Il ministero ha citato Szijjártó che ha affermato che l’importanza della rete di uffici di rappresentanza esteri dell’Ungheria è aumentata in modo significativo nel recente, difficile periodo caratterizzato da sfide alla sicurezza. Ha osservato che durante la pandemia di coronavirus, più di diecimila cittadini ungheresi sono stati aiutati a tornare in Ungheria.
È necessaria la presenza personale per rappresentare gli interessi dell’Ungheria e riconoscendo questo, l’Ungheria ha aperto una serie di nuove ambasciate e consolati in tutto il mondo negli ultimi otto anni, ha detto. Il loro numero totale attualmente raggiunge i 135 e la tendenza continuerà, ha aggiunto. Un totale di 400 milioni di fiorini (960.000 euro) sono stati spesi per il nuovo consolato che servirà, tra gli altri, i circa 20.000 ungheresi che vivono a Bruxelles, ha detto.
Il ministro dell’Agricoltura chiede aiuti straordinari dell’UE agli agricoltori
Gli agricoltori ungheresi hanno bisogno di sussidi straordinari da parte dell’Unione europea a causa della guerra in Ucraina e delle sanzioni dell’UE, in modo da poter garantire forniture alimentari sicure, ha dichiarato lunedì il ministro dell’Agricoltura István Nagy in una dichiarazione Parlando dopo una riunione dei suoi omologhi europei a Bruxelles, Nagy ha detto che la maggior parte di loro ha chiesto al Consiglio europeo di attivare un fondo di riserva di 450 milioni di euro istituito per le emergenze agricole.
Il ministro ha affermato che l’impennata dei prezzi dell’energia ha aumentato il costo della produzione alimentare, che non può più essere coperto nemmeno da prezzi alla produzione più alti. Ha insistito sul fatto che l’agricoltura “ non ha nulla a che fare con le cause della crisi” e non ci si può aspettare che gli agricoltori “ gestiscano la situazione da soli, lasciati senza assistenza”.
Nagy ha detto che spera che la commissione “ ascolti la richiesta della maggior parte degli Stati membri” e faccia una proposta per attivare il fondo di riserva nei primi mesi del 2023.



