L’Ungheria si è preparata ad affrontare le sfide della sicurezza energetica, afferma il ministro degli Esteri a Belgrado

L’Ungheria avrà bisogno di nuove soluzioni e vie di trasporto per gestire le incertezze nelle forniture energetiche previste dal prossimo anno, ha detto lunedì a Belgrado il ministro degli Esteri Péter Szijjártó, ma ha aggiunto che l’Ungheria è preparata alla sfida.

Szijjártó ha dichiarato a un forum regionale sulla sicurezza energetica che le forniture di gas sono cruciali per l’Europa centrale, ma negli ultimi anni ci sono stati pochi sviluppi che ci hanno dato motivo di essere lieti. “Il prossimo anno costituirà uno spartiacque in questo senso, ha aggiunto”.

Dal prossimo anno potrebbero sorgere incertezze che influenzeranno l’intera regione, ha detto. Non è chiaro se l’Europa centrale possa ricevere gas russo attraverso l’Ucraina dal 2020, ha aggiunto.

“L’Ungheria è preparata alla sfida,” ha detto citando un accordo firmato con la Russia che garantirà le forniture di gas nel 2020.

Tuttavia, negli anni a seguire, la capacità dell’Ungheria di importare gas “da nuove fonti e attraverso nuove rotte dipende esclusivamente dai suoi alleati”, ha aggiunto.

“Dipende dai nostri amici croati se costruiscono il loro porto di GNL e dipende dalle decisioni di una società americana e austriaca se viene estratto il gas trovato in Romania, ha detto”.

“Se non succede nessuno dei due … L’Ungheria non avrà altra scelta che concentrarsi sullo sviluppo di una via di trasporto meridionale attraverso la quale il gas russo potrebbe arrivare attraverso Turchia, Bulgaria e Serbia,” ha aggiunto.

L’Ungheria ha compiuto i passi tecnici necessari per ricevere 6 miliardi di metri cubi di gas dal sud attraverso la Serbia a partire dal 2021 e 10 miliardi di metri cubi a partire dal 2022, ha detto Szijjártó.

Szijjártó ha aggiunto che

le forniture energetiche“secure sono una questione di sicurezza e sovranità nazionale.”

A margine del forum, Szijjártó ha avuto colloqui bilaterali con i ministri dell’energia e dell’economia di Serbia, Romania, Montenegro, Bulgaria e Repubblica serbo-bosniaca.

Come abbiamo scritto prima, l’Ungheria potrebbe facilmente diversificare le proprie forniture energetiche, ma per farlo sono necessarie infrastrutture adeguate e le necessarie decisioni di investimento, ha affermato il ministro degli Esteri leggi di più QUI.

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