L’Ungheria testerà il primo trattamento salvavita per i danni da coronavirus

In Ungheria si possono avviare sperimentazioni cliniche della terapia sviluppata dall’Ungheria; grazie alle quali si può prevenire la cosiddetta tempesta di citochine, riferita all’eccessiva risposta immunitaria causata dal coronavirus, insieme a gravi danni agli organi Il trattamento per infusione è stato sviluppato da un biologo immunologo ungherese, Lajos Baranyi; secondo il quale, i trattamenti con la nuova terapia possono iniziare entro la fine di quest’anno o l’inizio del prossimo anno.
Oltre alla concorrenza globale per trovare il vaccino contro il coronavirus, c’è una grande attenzione su come trattare i danni agli organi causati dalla pandemia.
Mentre l’80-85% delle persone supera il nuovo tipo di coronavirus in modo asintomatico o con sintomi più lievi, una percentuale minore sperimenta una grave polmonite bilaterale o altri danni agli organi, e il virus non causa questo, ma una risposta immunitaria anormalmente forte, chiamata citochina tempesta, soprattutto nel caso di pazienti anziani e cronici.
Per prevenire tali danni agli organi, la terapia infusionale sviluppata da Lajos Baranyi, un biologo-immunologo ungherese residente in America, è eccezionale.
Come il portale di notizie ungherese Növekedés rapporti, l’essenza del processo è che le citochine, che svolgono anche un ruolo nella trasmissione di informazioni e nella regolazione della risposta immunitaria, impediscono il normale funzionamento del sistema immunitario durante un processo autostimolante e irreversibile.
Il ricercatore di origine ungherese ha sviluppato la terapia negli Stati Uniti e si è dimostrato chiaramente efficace negli esperimenti di laboratorio e sugli animali, lo è stato testato anche utilizzando un metodo precedentemente sviluppato in collaborazione con ricercatori ungheresi e raccomandato dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense per modellare una tempesta di citochine nel corpo umano in condizioni artificiali. Anche il trattamento ha avuto successo in questo progetto.
Da allora, Lajos Baranyi ha avviato la procedura di brevetto per la terapia negli Stati Uniti e in Germania e ha avviato trattative con l’Autorità ungherese per i medicinali al fine di condurre studi clinici in Ungheria.
Come risultato delle trattative preliminari, si prevede che entro poche settimane inizieranno gli studi preclinici e clinici a Szeged e Budapest.
Il processo inizierà (avrà inizio) come test farmacologici umani nel caso di altri studi sugli animali (human drug trials) e dopo essersi assicurati che non abbia effetti tossici (the shealthy volutes), se questo avrà successo, il trattamento può essere utilizzato anche su pazienti infetti.
Ciò significa anche che se il trattamento si rivela efficace, i pazienti ungheresi saranno i primi al mondo ad avere accesso al trattamento salvavita.
Il ricercatore ha anche aggiunto che nella terza fase degli studi clinici, l’efficacia sarà già testata su migliaia, previste in tutta Europa.
Presumibilmente, i trattamenti potrebbero iniziare con la nuova terapia entro la fine di quest’anno o all’inizio del prossimo anno Questo sarebbe anche un importante passo avanti nello sviluppo del vaccino, perché chi è vaccinato con uno qualsiasi dei vaccini sperimentali potrà essere sicuro che ci sia una cura disponibile ed efficace per una possibile malattia.
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