L’università ungherese sta sviluppando test COVID-19 “meno invasivi” a base di saliva

Con il coinvolgimento di pazienti attivi affetti da COVID-19 e in collaborazione con ricercatori di altre università, l’Università Semmelweis di Budapest sta attualmente conducendo analisi per sviluppare una nuova forma efficiente di metodo di test per rilevare il virus SARS-CoV-2.

Come Indice scrive, l’attuale metodo di raccolta del campione dal naso e dalla gola “causa disagi” a molti, che è uno dei motivi per cui le persone decidono di non fare il test.

Ma i ricercatori del Università Semmelweis a Budapest stanno attualmente lavorando su una nuova forma di test che sotto molti aspetti potrebbe essere un’alternativa migliore a questa forma di test di “invasive”. I ricercatori del Dipartimento di Biologia Orale hanno analizzato studi e risultati di studi clinici per dimostrare che i test basati sulla saliva sono altrettanto efficienti dell’attuale metodo, scambio di naso e gola.

L’analisi presso l’Università Semmelweis è condotta in collaborazione con le università di Pécs, Szeged e Manchester; i loro ultimi risultati sono stati recentemente pubblicati in rinomati articoli Frontiere in medicina.

Secondo il loro studio, i test basati su “saliva rappresentano un’alternativa promettente che potrebbe semplificare e accelerare la diagnosi di COVID-19”.

Da giugno, il gruppo coinvolge nell’analisi pazienti attivi affetti da COVID-19 per confrontare i risultati dei test a base di saliva con quelli del tampone Secondo Indice, una volta dimostrata l’efficacia dei test basati sulla saliva, questi verranno introdotti presso le unità dell’università responsabili della diagnosi e del trattamento dei pazienti affetti da COVID-19.

I test basati sulla saliva avrebbero diversi vantaggi rispetto all’attuale metodo di test diagnostici, in primo luogo, non richiederebbe contatti personali o personale medico qualificato; pertanto, anche il rischio di infezione sarebbe inferiore.

Le due forme di test diagnostici per COVID-19 sono i test PCR (reazione a catena della polimerasi) e i test antigenici, i risultati di un test PCR possono essere disponibili in pochi giorni al massimo, mentre un test antigenico è in grado di rilevare l’infezione attiva da SARS-CoV-2 entro un’ora.

Lo studio afferma che un altro problema con il tamponamento è che presenta diverse controindicazioni e causa un carico economico e logistico sui sistemi sanitari. L’analisi completa è disponibile qui.

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