L’università ungherese studia come gli astronauti si adattano allo spazio con l’aiuto della ISS

Coinvolgendo gli astronauti che lavorano sulla Stazione Spaziale Internazionale, i ricercatori dell’Università di Szeged (SZTE) stanno studiando come il cervello umano si adatta alle condizioni dello spazio esterno, ha comunicato sabato la Direzione delle Comunicazioni dell’Università all’Agenzia di Stampa Ungherese (MTI).

Studiare come gli astronauti sono influenzati dalla gravità zero

Secondo la dichiarazione, durante le missioni di lunga durata gli astronauti devono adattarsi costantemente a nuove situazioni e il loro successo può dipendere in gran parte dalla rapidità con cui sono in grado di apprendere nuove informazioni e prendere decisioni.

Una domanda chiave, tuttavia, è come un ambiente diverso da quello terrestre influisca sull’apprendimento associativo – la capacità di collegare due stimoli o eventi diversi. Se questa capacità è compromessa, potrebbe avere un impatto diretto sulla sicurezza e sulle prestazioni.

L’obiettivo dello studio, che coinvolge gli astronauti che lavorano sulla Stazione Spaziale Internazionale, è quello di determinare come la perdita completa di un sistema sensoriale – in questo caso il sistema vestibolare responsabile dell’equilibrio in un ambiente senza peso – influisca sulle prestazioni cognitive di individui sani.

Uno studio dell’Università di Szeged ha coinvolto gli astronauti che lavorano sulla Stazione Spaziale Internazionale

Gli astronauti che hanno partecipato alla ricerca hanno completato dei test sia nello spazio che in condizioni terrestri. Durante i test di apprendimento, i ricercatori hanno utilizzato prima stimoli visivi complessi presentati con un orientamento normale, poi stimoli complessi mostrati con orientamenti insoliti e infine stimoli visivi semplificati.

Nell’ambito del progetto guidato da Attila Nagy, Professore Associato presso il Dipartimento di Fisiologia dell’Università di Szeged, i test sono stati condotti anche in condizioni terrestri con cinquanta volontari prima del lancio degli astronauti. Gli astronauti hanno poi completato i test in sette occasioni a bordo della stazione spaziale e di nuovo in sette occasioni dopo il loro ritorno sulla Terra.

Lo studio può cambiare il modo in cui si preparano i futuri viaggi nello spazio

L’analisi dei dati è iniziata a settembre e i risultati dettagliati sono attesi per la fine dell’anno. L’anno prossimo potrebbero essere pubblicate una o più pubblicazioni scientifiche basate sui risultati. Se si scopre che l’assenza di peso non influisce sulle capacità di apprendimento associativo, queste abilità potrebbero essere utilizzate efficacemente anche durante le missioni spaziali a lungo termine.

Se invece viene identificata una perdita significativa della funzione, i risultati potrebbero consentire lo sviluppo di strategie da applicare durante la formazione degli astronauti. Il lavoro dei ricercatori della SZTE potrebbe quindi contribuire alla creazione di programmi di formazione, metodi e persino interventi farmacologici o nutrizionali progettati per aiutare gli astronauti a mantenere le loro capacità cognitive durante la permanenza nello spazio.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *