Ministro per le famiglie: “Noi, ungheresi, portiamo nei nostri geni” il desiderio di libertà perenne

Nella rivoluzione ungherese del 1956 contro il dominio sovietico, coloro che avevano il potere di agire erano coloro che restavano liberi sotto l’oppressione imposta loro da una dittatura, ha detto il ministro degli affari di famiglia all’inizio delle commemorazioni statali in occasione del 65° anniversario dello scoppio della rivoluzione. venerdì a Budapest.
Rivolgendosi a una commemorazione e alla deposizione di corone in un memoriale vicino all’Università di Tecnologia ed Economia di Budapest, Katalin Novák ha affermato che l’“it sono state le tragedie spesso contaminate dal sangue nella storia ungherese che hanno portato al 1956; il periodo millenario dello stato cristiano ungherese che esisteva prima del 1956 diede agli ungheresi la forza e l’ispirazione negli eventi [del 1956] che furono un punto di svolta che diede alla nazione il suo cuore e la sua postura”.

Foto: MTI/Bruzák Noémi
“Noi ungheresi portiamo nei nostri geni il desiderio di libertà perenne, così come portiamo con noi anche la dura realtà che possiamo contare solo su noi stessi”, ha detto Novák, aggiungendo che non ce ne sono stati altri su cui contare l’Ungheria nel 1956.
Il 2 ottobre sono iniziate a Budapest le commemorazioni di 3 FOTO
“E oggi l’Ungheria ha ancora solo pochi veri alleati tra i leader europei, ha detto.
“Oggi pochi hanno il coraggio di difendere la verità e parlare chiaro, pochi osano prendere decisioni ferme e solo pochi difendono la causa della libertà se vengono costantemente attaccati per questo, ha detto” Novák.

Foto: MTI/Koszticsák Szilárd
“Ma l’esperienza ungherese è che allontanarsi, fare falsi compromessi e rifiutarsi di dire la verità non porterà a una vita felice, appagante Dobbiamo essere in grado di proteggere la libertà perché ci sono sforzi guidati da idee sbagliate e certe ideologie per soffocarla-”
“Siamo 1956, noi ungheresi Non siamo cambiati La metà più codarda dell’Europa continua a dimenticare l’essenza della propria esistenza: la realizzazione simultanea della libertà interna ed esterna, ha detto” Novák.

