Monastero dei monaci silenziosi ristrutturato a Majk

Il monastero degli eremiti camaldolesi di Majk è stato ristrutturato con l’aiuto di un fiorino di 885 milioni di euro sostenuto dall’Unione Europea, riferisce travelo.hu.
La costruzione, la cantina, il piano terra, il piano e la soffitta dell’edificio conventuale sono stati completamente ristrutturati, e sono stati restaurati anche gli affreschi dell’ex refettorio.
Una mostra, che si tiene nelle sale dell’edificio del convento racconta la storia del XVIII secolo degli eremiti camaldolesi, e presenta il legame del convento con Francesco II Rakoczi, l’eroe nazionale ungherese, che guidò la rivoluzione contro gli Asburgo nel XVIII secolo La mostra rappresenta anche il periodo in cui l’edificio fungeva da sede di caccia per la famiglia Easterhazy, negli anni 1860.
Secondo i piani, la ristrutturazione del monastero sarà terminata entro il 2015 e sarà aperta ai visitatori nella primavera del prossimo anno. Per mostrare i risultati del rinnovamento, il corpo che gestisce l’edificio del convento organizza programmi di beneficenza in ogni fine settimana dell’avvento e sostiene i bambini svantaggiati e gli anziani della regione.
Majk ha attirato turisti dagli anni ’80, poiché è uno dei pochi monumenti storici dell’Europa centrale che è stato conservato nella sua forma originale Il vicino lago e il mulino si sommano al valore del monastero, e anche duro c’è un’autostrada e una città nelle vicinanze, l’edificio è rimasto isolato Ultimamente, ci sono stati molti concerti, festival tenuti nell’edificio del convento, e 17 delle celle del monastero servono come appartamento per i visitatori regolarmente.
Il monastero dell’eremita camaldolese di Majk fu costruito nel 1733 e la lapide dell’edificio del convento fu posta da Jozsef Esterhazy, il famoso nobile ungherese e mecenate. I costruttori formarono celle per gli eremiti, che giurarono silenzio e potevano parlarsi solo una volta all’anno. L’eremo fiorì fino all’ordine del re Giuseppe II del 1782, dopo che l’ordine ungherese dei camaldolesi fu eliminato e i loro oggetti di valore furono dispersi.
basato sull’articolo di travelo.hu
tradotto da Laura Kocsis
Foto: MTI – Zoltan Mathe



