Mostra a Budapest Bacon, Freud e la Scuola di Londra, fino al 13 gennaio 2019
Questa mostra, con quasi novanta opere d’arte, esamina una delle tendenze distintive dell’arte britannica del ventesimo secolo, presentando importanti esempi di pittura figurativa, in particolare il lavoro degli artisti spesso indicati collettivamente come la Scuola di Londra.
Secondo il Funzina, la mostra è organizzata in collaborazione con la Tate Britain e continua la collaborazione che ha prodotto la mostra intitolata Turner e l’Italia, che si è rivelato un così grande successo a Budapest nel 2010 Grazie a questa fiorente partnership, il grande pubblico ungherese sarà, per la prima volta, trattato con una selezione eccezionalmente ricca di opere d’arte dell’ultimo secolo dell’arte britannica.
La mostra affronta alcune questioni importanti che non riguardano solo la storia recente della pittura, ma riguardano anche lo status contemporaneo e futuro della pittura, il che potrebbe spingerci a pensare in modo diverso alla storia, al passato recente e al presente della pittura (figurativa) dell’Ungheria.
Come ha detto la Galleria Nazionale Ungherese, sito ufficiale
questa prima mostra ungherese sull’arte della School of London celebra gli esponenti più noti della tendenza e introduce i visitatori ai dialoghi sulla scena artistica londinese della seconda metà del XX secolo attraverso l’arte di Michael Andrews, RB Kitaj, Paula Rego, FN Souza ed Euan Uglow.
La mostra testimonia le tradizioni sopravvissute della pittura rappresentativa: le opere prendono come soggetto la vita quotidiana e sono esempi di un approccio espressivo e incentrato sull’uomo alla pittura. L’oggetto focale dei dipinti è spesso la figura umana, la modellazione del corpo. La comprensione degli esperimenti degli artisti con la materia della pittura stessa e come ciò abbia portato alla natura tangibilmente sensoriale e materiale della superficie dipinta, fornisce una delle chiavi per interpretare le opere in mostra. Attraversando i confini geografici, la mostra dà uno sguardo ai precedenti e ai paralleli della modellazione espressiva di materiali e figure attraverso opere di Alberto Giacometti e Chaïm Soutine ma colloca l’arte dei principali pittori della School of London principalmente nel contesto delle tradizioni artistiche locali, presentando alcune importanti opere dei più influenti artisti britannici, tra cui Walter Richard Sickert, David Bomberg, Stanley Spencer e William Coldstream.
Le questioni senza tempo della materialità e della sensualità nella pittura non hanno perso nulla della loro valuta Mentre l’imminente morte della pittura è stata annunciata più volte nel corso del ventesimo secolo, l’approccio classico al genere incarnato dalla School of London sopravvive nell’arte delle generazioni successive, ad esempio nella pittura figurativa di Cecily Brown e Lynette Yiadom-Boakye, sostenendo le tradizioni associate alla School of London.
Analogamente al Museo delle Belle Arti di grande successo Turner e l’Italia nel 2010 è stata organizzata anche la presente mostra in collaborazione con la Tate Britain. Il pubblico ungherese è trattato, per la prima volta, con una selezione eccezionalmente ricca del dipinto di Francis Bacon, Lucian Freud e della School of London con capolavori evidenziati che rappresentano ciascun artista. La mostra solleva alcune questioni importanti che non solo riguardano la storia recente della pittura ma riguardano anche il suo status contemporaneo e futuro, invitando così un modo diverso di pensare alla storia, al passato recente e al presente della pittura (figurativa) ungherese.
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Località: Galleria Nazionale Ungherese, Budapest
Curatrice della mostra: Elena Crippa, Tate Britain, Londra
Co-curatore della mostra a Budapest: Dávid Fehér, Museo di Belle Arti, Budapest

