Nonostante le siccità siano sempre più numerose, l’Ungheria non riesce ancora ad agire di conseguenza

Mentre il cambiamento climatico continua ad inaridire l’Ungheria, il settore agricolo del Paese non è riuscito a sfruttare il potenziale dell’irrigazione. Negli ultimi decenni, i periodi di siccità sono diventati più frequenti e intensi, ma la percentuale di terreni irrigati è rimasta quasi invariata.

Ciò è particolarmente sorprendente se si considerano le condizioni naturali dell’Ungheria, che sono generalmente adatte alla ritenzione e all’utilizzo dell’acqua. In pratica, però, solo una frazione di questo potenziale viene utilizzata.

Questa situazione è particolarmente preoccupante, perché la mancanza d’acqua sta già causando gravi danni alla produzione agricola, e gli esperti avvertono che gli anni di grave siccità diventeranno ancora più frequenti in futuro. La domanda è chiara: perché l’Ungheria non irriga, soprattutto quando la necessità è più pressante che mai?

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Foto: Pixabay

La siccità non è più solo un problema estivo

Gli effetti del cambiamento climatico in Ungheria sono diventati sempre più drammatici negli ultimi anni. La siccità non è più solo un problema stagionale estivo: spesso si estende ad altri periodi dell’anno. Negli ultimi anni, la mancanza di precipitazioni durante i mesi invernali, insieme alla riduzione della neve e dell’acqua di fusione, ha portato a periodi di siccità prolungati.

Queste tendenze sono in linea con gli avvertimenti che i ricercatori sul clima hanno lanciato da decenni. Il clima dell’Ungheria si sta gradualmente spostando verso condizioni più secche e più inclini alla siccità. Inoltre, le ondate di calore più frequenti stanno riducendo ulteriormente l’umidità del suolo.

Ironia della sorte, anche se il Paese soffre di scarsità d’acqua, ci sono periodi ricorrenti in cui grandi quantità d’acqua entrano in Ungheria, sia da picchi di inondazioni a monte che da forti piogge primaverili. Tuttavia, gran parte di quest’acqua viene semplicemente drenata, invece di essere trattenuta e utilizzata a livello locale.

Lo stato dell’irrigazione agricola in Ungheria

Secondo Agrárszektor.hu, nonostante sia trascorso più di un decennio, le dimensioni dei terreni agricoli irrigati in Ungheria sono sostanzialmente stagnanti. Tra il 2011 e il 2023, la superficie irrigata ha oscillato costantemente tra i 100.000 e i 120.000 ettari, con solo piccole fluttuazioni.

L’unica eccezione è stata l’anno eccezionalmente secco del 2022, quando più di 133.000 ettari hanno ricevuto almeno un ciclo di irrigazione. Anche in quel caso, si è trattato di una misura reattiva alla siccità estrema.

È importante notare che questa cifra include tutti i terreni che sono stati irrigati almeno una volta nel corso dell’anno. La percentuale di terreni irrigati in modo costante è ancora più bassa. Complessivamente, solo il 2-3 percento circa della superficie agricola totale dell’Ungheria riceve l’irrigazione, un dato che da tempo suscita critiche da parte di esperti nazionali e internazionali.

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L’immagine è solo a scopo illustrativo. Fonte: Pixabay

Piani per combattere il rischio di siccità

Il governo ungherese ha riconosciuto la gravità della minaccia della siccità e recentemente ha annunciato diversi impegni per espandere le infrastrutture per la ritenzione idrica e l’irrigazione. Un rappresentante del Ministero dell’Agricoltura ha dichiarato i piani per aumentare drasticamente le dimensioni dei terreni irrigabili nei prossimi tre anni.

Secondo questi piani, l’attuale capacità di ritenzione idrica del Paese, pari a 200 milioni di metri cubi, potrebbe essere ampliata a 3 miliardi di metri cubi entro tre anni. Ciò consentirebbe un salto dell’area irrigabile dagli attuali 120.000 ettari a una superficie compresa tra 400.000 e 500.000 ettari.

Ciò rappresenterebbe un progresso significativo, soprattutto se si considera che, in realtà, attualmente vengono irrigati solo 80.000-90.000 ettari all’anno. L’obiettivo generale è quello di garantire il fabbisogno idrico agricolo dell’Ungheria a lungo termine.

Il programma prevede vari sussidi per incoraggiare gli agricoltori a partecipare agli sforzi di sviluppo o a investire nei propri sistemi di irrigazione. Il Governo spera che gli investimenti programmati nei prossimi anni portino ad un notevole miglioramento dei tassi di irrigazione.

Sebbene la portata dei piani sia ambiziosa, sono stati accolti con reazioni contrastanti tra gli esperti di agricoltura e gli agricoltori. Molti ricordano che le promesse di espandere l’irrigazione in Ungheria sono durate per decenni, mentre gli investimenti reali hanno proceduto lentamente e con difficoltà.

A complicare ulteriormente le cose c’è la complessa normativa sui diritti idrici del Paese, che impone condizioni onerose per ottenere i permessi di irrigazione.

Inoltre, non è sufficiente costruire serbatoi e sistemi di canali. L’irrigazione agricola sostenibile richiede anche una strategia a lungo termine e un sistema di sostegno stabile che offra agli agricoltori una reale sicurezza. Per il momento, non è certo che i piani attuali siano in grado di fornire risultati su questo fronte.

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