Nuove piscine in legno sul Danubio potrebbero arrivare: i lavori inizieranno nel 2025

Nel 19° secolo, c’erano diverse piscine in legno “floating” all’aperto sul fiume Danubio, anche nella sua sezione centrale, tra il Parlamento ungherese e il Ponte Elisabetta.
Piscine in legno del Danubio negli anni 2020?
Dávid Vitézy, un’Assemblea municipale di Budapest ed ex candidato sindaco sostenuto da Fidesz del Primo Ministro Orbán, vorrebbe reintrodurre quel tipo speciale di piscina alla gente del posto e ai turisti di Budapest. ONG, Valyo, ha misurato la qualità dell’acqua in 224 e ha scoperto che 0 periodi di forti piogge e inondazioni del Danubio, tranne periodi di forti piogge, la qualità dell’acqua, è accettabile per nuotare e fare il bagno. Un buon esempio è la spiaggia di Róm, che è gratuita e accessibile a molti durante i giorni più caldi dell’estate.

La proposta di Vitézy di preparare la costruzione e la creazione della prima piscina in legno del Danubio in centro è stata accettata dall’Assemblea municipale il 18 dicembre.
Il politico ha promesso di avviare i lavori preparatori nel gennaio 2025 misurando attentamente le opzioni della sede, i risultati sulla qualità dell’acqua e il possibile funzionamento.

La culla dello sport nautico ungherese
“All’inizio del XX secolo a Budapest” esistevano nove piscine di legno di questo tipo Valyo scritto sul loro sito ufficiale Le piscine si libravano su zattere galleggianti sull’acqua Avevano marciapiedi a ringhiera, cabine, e una piscina rettangolare, dove le doghe di sicurezza proteggevano i bagnanti dalla costante deriva dell’acqua del fiume.

Tali piscine operavano solo stagionalmente, dal 1° maggio fino a settembre, nel periodo autunno-inverno, venivano smontate o rimorchiate a riva e immagazzinate in magazzini per essere ricostruite all’inizio della primavera.
L’ultimo Bagno del Danubio funzionante accolse gli ospiti davanti al Parlamento ungherese anche nell’estate del 1944, durante l’assedio (dicembre 1944-febbraio 1945), fu distrutto come la città che lo circondava La dirigenza comunista non li ristabilì a causa dell’alto livello di inquinamento dell’acqua del Danubio causato dalle fabbriche a monte, della mancanza di legname e del rischio di infezione.

“Vorremmo che tali strutture idriche fossero ricostruite a Budapest per avvicinare le persone al fiume, catalizzando anche la vista del Danubio come puro bene naturale”, conclude Valyo Sembra che l’Assemblea municipale di Budapest abbia mosso i primi passi nella giusta direzione.
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