Nuovo virus identificato in Ungheria

Il laboratorio del Centro nazionale ungherese per la salute pubblica e la farmacia (Nemzeti Népegészségügyi és Gyógyszerészeti Központ, NNGYK) ha confermato la presenza di una nuova variante del virus dell’influenza A(H3N2) nei campioni inviati dai medici di base che partecipano al sistema di sorveglianza nazionale durante le settimane 45-47, ha comunicato il NNGYK a MTI sabato.

Trovato un nuovo virus in Ungheria

Secondo un rapporto del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), l’attuale stagione influenzale in Europa è iniziata prima del solito quest’anno. In base ai dati disponibili, il nuovo ceppo virale è responsabile di circa un terzo dei casi di A(H3N2) in tutto il mondo e di circa la metà dei casi nei Paesi dell’Unione Europea e del SEE, si legge nella dichiarazione.

Le analisi genetiche hanno dimostrato che questa variante virale differisce leggermente dal sottotipo H3N2 incluso nel vaccino antinfluenzale di questa stagione. Il nuovo ceppo è stato classificato nel cosiddetto “sottogruppo K”, che ha subito le piccole modifiche genetiche tipiche dei virus influenzali.

Cosa possiamo fare per prevenire?

Durante questo processo, alcuni degli antigeni sulla superficie del virus che vengono riconosciuti dal sistema immunitario sono cambiati, mentre diversi elementi sono rimasti invariati, ha aggiunto il centro.

Di conseguenza, esiste ancora una parziale somiglianza antigenica, che consente lo sviluppo della cosiddetta immunità incrociata. Ciò significa che le risposte immunitarie generate da una precedente infezione con un virus influenzale simile o dalla vaccinazione possono attualmente fornire una protezione parziale contro la nuova variante del virus appartenente al sottogruppo K.

Per questo motivo, la somministrazione del vaccino antinfluenzale continua ad essere raccomandata alle persone ad alto rischio di malattia, al fine di prevenire gravi complicazioni, si legge nella dichiarazione.

Quali sintomi provoca?

La malattia provoca gli stessi sintomi delle infezioni influenzali in generale. Le complicazioni sono più probabili nelle persone di età superiore ai 65 anni, in coloro che soffrono di malattie metaboliche, polmonari, cardiovascolari o altre malattie croniche, nelle persone con un sistema immunitario indebolito e nelle persone che vivono in istituzioni chiuse, come gli ospedali di lunga degenza o le strutture di assistenza residenziale.

In termini di prevenzione, oltre alla vaccinazione contro l’influenza, il lavaggio frequente e accurato delle mani, l’evitare i luoghi affollati e il rimanere a casa quando si è malati giocano tutti un ruolo importante nel ridurre il rischio di ulteriore trasmissione, conclude la dichiarazione.

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