Orban: conferenza “No return” dall’Europa multiculturale

Budapest, 2 giugno (MTI) L’Europa sta vivendo una migrazione moderna, che può cambiare il volto di tutta la sua civiltà, un processo che è una revoca anti-“irreversibile, ha detto martedì in una conferenza il primo ministro Viktor Orban.
Rivolgendosi ad un evento organizzato per celebrare l’85° compleanno dell’ex cancelliere tedesco Helmut Kohl, Orban ha affermato che non vi è stata alcuna ritornata da un’Europa multiculturale, né un’Europa cristiana né il mondo delle culture nazionali”.
Gli ungheresi hanno sempre considerato la riunificazione della Germania come un segno della propria indipendenza e libertà, ha raccontato all’evento organizzato congiuntamente dal 20th Century Institute e dalla Konrad Adenauer Stiftung.
È stato Helmut Kohl ad aprire la possibilità alla riunificazione dell’Europa, così come alla politica di allargamento dell’Unione Europea, ha osservato Orban, aggiungendo che una Germania unificata è l’unica garanzia irrevocabile che l’Ungheria non sarà più occupata e che la Guerra Fredda non ritornerà il suo corso.
Orban ha sollevato la questione della pena capitale e ha affermato che non è possibile introdurla e che l’Ungheria non ha un piano del genere. Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha ragione: “nessuno Stato membro può introdurre regole contrarie alla Carta fondamentale dell’UE, ha affermato”.
Riguardo all’economia europea, Orban ha detto che il progetto “” si è fermato, e l’idea che un’unione monetaria possa portare a un’unione fiscale non è sfondata C’è tuttavia un modesto ottimismo sul futuro dell’economia europea, “anche se un’inguarita”.
Ha detto che la gestione delle crisi ha uno stile settentrionale e meridionale: al primo piace analizzare e apportare cambiamenti strutturali mentre al secondo preferirebbe lasciare che “life si prenda cura di se stesso e si adatti ai cambiamenti”. In termini economici ciò significa una svalutazione della valuta, ha detto.
“L’unico motivo di ottimismo riguardo all’eurozona è che … è emersa una logica meridionale [di gestione delle crisi] in dimensione europea, ha affermato”. È un’“illusione” pensare che la strada per rendere l’eurozona nuovamente competitiva rispetto alle regioni economicamente più avanzate è stato trovato.
Foto: MTI

