Orbán ha ottenuto ciò per cui è andato a Washington? Sì – Ma ha dimenticato di dire che dura solo un anno

L’Ambasciata degli Stati Uniti a Budapest ha rilasciato un comunicato ufficiale dopo l’incontro tra il Primo Ministro Viktor Orbán e il Presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump. Secondo la dichiarazione, negli ultimi mesi le relazioni tra i due Paesi hanno “raggiunto nuovi livelli di cooperazione e di risultati”, con particolare enfasi sulla partnership energetica, sulla cooperazione in materia di difesa e sull’espansione dei programmi scientifici e di ricerca.
Nuovi accordi energetici e ulteriore diversificazione
Le due parti hanno firmato un Memorandum d’intesa volto a sviluppare la cooperazione nel campo dell’energia nucleare civile. L’intenzione è di posizionare l’Ungheria come hub regionale per i reattori modulari di piccole dimensioni (SMR) nell’Europa centrale. Il Governo ungherese ha dichiarato di essere pronto a sostenere la costruzione di un massimo di dieci reattori di questo tipo, con un valore totale potenziale di 20 miliardi di dollari americani.
Il Primo Ministro Orbán ha anche annunciato che la società Westinghouse, con sede negli Stati Uniti, fornirà combustibile nucleare alla centrale ungherese di Paks I, con un contratto del valore di circa 114 milioni di dollari. Inoltre, si prevede che l’Ungheria acquisterà circa 600 milioni di dollari di gas naturale liquefatto (LNG) statunitense, diversificando ulteriormente il suo approvvigionamento energetico.
Discuteremo le esenzioni dalle sanzioni in modo più dettagliato qui di seguito.
Viaggi più facili e ritorno dei voli diretti
Secondo il briefing, la piena partecipazione dell’Ungheria al Programma Visa Waiver degli Stati Uniti sarà ripristinata, rendendo più facili i viaggi legittimi negli Stati Uniti, pur mantenendo un rigoroso controllo di sicurezza.
American Airlines riprenderà i voli diretti stagionali tra Philadelphia e Budapest a partire da maggio 2026.

Cooperazione più stretta in materia di sicurezza e difesa
I due Paesi avvieranno i negoziati per il rinnovo dell’Accordo sulla Sicurezza Generale delle Informazioni Militari (GSOMIA), segnalando una più stretta cooperazione bilaterale in materia di difesa. Il governo ungherese prevede inoltre di acquistare attrezzature di difesa per un valore di circa 700 milioni di dollari attraverso vendite militari estere.
L’Ungheria ha anche aderito agli Accordi Artemis, un quadro internazionale che sostiene la cooperazione pacifica e trasparente nell’esplorazione spaziale.
Ricerca congiunta, borse di studio e innovazione
Nell’ambito del programma Fulbright, il John von Neumann Distinguished Award in STEM sarà ampliato, creando nuove opportunità di scambio per ricercatori e studenti americani e ungheresi. Il Governo ungherese contribuirà con un finanziamento aggiuntivo per eguagliare il sostegno degli Stati Uniti.
L’Ungheria fornirà anche 1 milione di dollari per istituire un consorzio di ricerca congiunto che esamini l’uso etico dell’intelligenza artificiale, in collaborazione tra l’Università Cattolica d’America e l’Università Cattolica Pázmány Péter.
Nel frattempo, la Rete di Ricerca HUN-REN dell’Ungheria ha firmato un accordo di collaborazione con il Centro di Studi Internazionali del MIT per lanciare progetti comuni e programmi di mobilità accademica.

Esenzione dalle sanzioni: Ma solo per un anno, e ad un prezzo elevato
Mentre Viktor Orbán e Péter Szijjártó hanno parlato, durante la loro conferenza stampa negli Stati Uniti, di un’esenzione “generale e illimitata” dalle sanzioni riguardanti le spedizioni di gas e petrolio russo, le fonti statunitensi descrivono la situazione in modo diverso. Reuters e la BBC, citando un funzionario della Casa Bianca, hanno riferito che:
L’Ungheria ha effettivamente ricevuto un’esenzione di un anno dalle sanzioni statunitensi imposte ai vettori energetici russi.
La dichiarazione rilasciata dall’Ambasciata degli Stati Uniti a Budapest non specifica la durata dell’esenzione, mentre la parte ungherese sottolinea che le consegne attraverso il gasdotto TurkStream e l’oleodotto Druzhba possono continuare senza interruzioni.
Tuttavia, non è chiaro se la frase “senza restrizioni” si riferisca al tempo o semplicemente al volume che può essere importato. Ufficialmente, il Ministero degli Affari Esteri deve presentare le richieste di esenzione necessarie all’OFAC, l’ente del Tesoro statunitense responsabile delle sanzioni.
L’esenzione non è arrivata senza costi: il pacchetto di cooperazione include un acquisto di 114 milioni di dollari di combustibile nucleare americano, un accordo di 600 milioni di dollari di LNG e circa 700 milioni di dollari di acquisti per la difesa.
Nel complesso, gli impegni ammontano a circa 1,4 miliardi di dollari USA – o circa 466 miliardi di fiorini ungheresi.
Inoltre, è stata firmata una dichiarazione d’intenti per il potenziale acquisto di un massimo di dieci piccoli reattori nucleari modulari (SMR) progettati dagli Stati Uniti, anche se non è ancora stata presa una decisione concreta o un prezzo finale. Tuttavia, le due parti non sono riuscite a raggiungere un accordo sul rinnovo del trattato per evitare la doppia imposizione fiscale.
Può leggere di seguito ulteriori informazioni sull’incontro:
- Breaking: l’Ungheria firma uno storico accordo nucleare con gli Stati Uniti
- La posizione pro-Russia di Orbán mette d’accordo i due principali partiti statunitensi: Democratici e Repubblicani inviano un messaggio congiunto al premier ungherese
- Appoggio aperto all’incontro Trump-Orbán: “Sosterrò Orbán, non conosco il suo avversario”.
- Orbán rivendica la vittoria: Trump concede all’Ungheria l’esenzione totale dalle sanzioni sul petrolio e il gas russo

