Orbán sollecita gli sviluppi regionali al confine tra Ungheria e Croazia

Giovedì il primo ministro Viktor Orbán ha chiesto nuovi progetti di sviluppo nelle regioni frontaliere condivise dell’Ungheria e della Croazia.

Rivolgendosi giovedì all’inaugurazione di un nuovo ostello studentesco gestito dall’Ungheria a Osijek (Eszék), nel nord-est della Croazia, Orbán ha sottolineato l’importanza di intensificare i legami tra la regione croata della Slavonia e la contea ungherese di Baranya.

All’evento tenutosi insieme al suo omologo croato Andrej Plenkovic, Orbán ha affermato che 80-100 anni fa la Slavonia e la contea di Baranya erano state le aree più prospere dei rispettivi paesi.

“Ci invidiavano, non solo per le nostre culture ma anche per il nostro elevato tenore di vita, ha detto” Orbán.

Ha detto che i croati che vivono in Slavonia e gli ungheresi che vivono nella contea di Baranya tendono a pensare a se stessi come se vivessero nelle periferie dei loro paesi. “Le persone e le comunità che pensano di vivere in periferia non avranno mai successo. Solo chi crede che la propria casa sia il centro del mondo può avere successo.”

Orbán ha affermato che l’adesione della Croazia alla zona Schengen senza passaporti dell’Unione Europea aiuterebbe notevolmente i due paesi a intensificare le loro relazioni culturali, sportive, commerciali e politiche. Ha aggiunto che se Croazia e Ungheria continuassero a eleggere governi di “” con mentalità nazionale per altri dieci anni, potrebbero portare a “un’intera nuova world” nella regione di confine.

Plenkovic ha affermato che le minoranze etniche hanno svolto un ruolo importante nel promuovere relazioni amichevoli e di buon vicinato tra Croazia e Ungheria.

Citando gli ultimi censimenti, il premier croato ha detto che oltre 14.000 ungheresi di etnia ungherese vivono in Croazia e quasi 26.000 croati di etnia croata vivono in Ungheria, ha aggiunto, tuttavia, che le stime non ufficiali mettono entrambe le cifre più in alto.

Plenkovic ha affermato che entrambi i paesi sono obbligati a promuovere tutto ciò che può essere preservato dell’identità, della cultura, dell’istruzione e delle tradizioni delle loro minoranze etniche.

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