PM Viktor Orbán: Questa sarà la nostra ultima elezione prima della guerra

In occasione di un importante comizio nella città di Kecskemét, sabato scorso, il Primo Ministro Viktor Orbán ha dichiarato che le elezioni generali del 2026 in Ungheria saranno l’ultimo voto del Paese prima che una guerra incombente raggiunga l’Europa.

Viktor Orbán sa qualcosa che noi non sappiamo?

Parlando a un incontro contro la guerra organizzato dalla rete civica Digitális Polgári Körök (Circoli Civici Digitali), ha sostenuto che l’esito delle elezioni determinerà se l’Ungheria potrà rimanere fuori da un conflitto che, secondo lui, si sta avvicinando.

Viktor Orbán ha detto ai sostenitori che il governo eletto nel 2026 avrà la responsabilità di proteggere il Paese e di “salvare l’Ungheria da un pericolo di guerra che molto probabilmente si sta avvicinando”. Ha inquadrato il voto come un punto di decisione cruciale: un governo pro-Bruxelles, ha avvertito, “trascinerebbe l’Ungheria nella guerra”, mentre un gabinetto di orientamento nazionale avrebbe ancora la “possibilità di restarne fuori”.

Anche l’opposizione non si dà pace

L’evento di Kecskemét faceva parte di una più ampia resa dei conti politica che si sta svolgendo in città, che è diventata sempre più un campo di battaglia chiave in vista delle prossime elezioni. Mentre il Primo Ministro si rivolgeva ai suoi sostenitori in occasione del raduno contro la guerra, il partito rivale Tisza, guidato da Péter Magyar, ha tenuto il proprio forum in un altro punto della città, continuando il suo tour nazionale, scrive HVG.

Secondo la stampa ungherese, l’evento del partito al potere – coreografato in modo meticoloso come uno spettacolo politico su larga scala – è stato brevemente interrotto all’ingresso da due attivisti del partito satirico Cane a Due Code (Magyar Kétfarkú Kutya Párt), che hanno srotolato uno striscione provocatorio.

All’interno, una nota schiera di personalità dei media e influencer filo-governativi è salita sul palco, mentre l’ex Presidente Pál Schmitt e sua moglie erano seduti tra gli ospiti.

Guerra su tutti i fronti

Nel suo discorso, il Primo Ministro ha insistito sul fatto che la minaccia di guerra non è solo geografica, ma anche politica. Ha affermato che i leader europei hanno già deciso che il continente deve prepararsi al conflitto, affermando che l’UE prevede di essere pronta per un potenziale confronto con la Russia entro il 2030.

“Non è una coincidenza che si tengano manifestazioni contro la guerra”, ha detto, esortando gli ungheresi a trarre lezioni dalla storia e a rafforzare la nazione dal punto di vista economico e morale.

Il premier Viktor Orbán ha anche commentato l’attuale regime di sanzioni contro la Russia, esprimendo la speranza che un futuro accordo tra Stati Uniti e Russia possa alla fine reintegrare Mosca nell’economia globale e annullare le restrizioni esistenti. Ha affermato che questo è il motivo per cui il suo governo mantiene la comunicazione sia con Washington che con Mosca.

Mentre l’Ungheria si avvicina alle elezioni del 2026, il messaggio del Primo Ministro suggerisce che la politica estera e la questione della guerra o della pace rimarranno temi centrali della campagna di Fidesz.

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