Questa volta non c’è veto: L’Ungheria permette che le sanzioni dell’UE contro gli oligarchi russi continuino

L’Unione Europea ha prorogato per altri sei mesi le sanzioni contro oltre 2.500 persone ed entità russe coinvolte nella minaccia alla sovranità dell’Ucraina, tra cui politici e uomini d’affari di spicco, ha annunciato venerdì il Consiglio dell’UE. Le misure, ora valide fino al 15 marzo 2026, includono divieti di viaggio all’interno dell’UE, congelamento dei beni e divieto di fornire fondi o risorse economiche alle persone elencate.

All’inizio della settimana, l’Ungheria e la Slovacchia avevano segnalato che avrebbero potuto porre il veto all’estensione. Un veto avrebbe fatto decadere le sanzioni il 15 settembre. Alla fine, però, nessuno dei due Paesi ha bloccato la decisione, permettendo alle restrizioni di rimanere in vigore.

L’elenco delle sanzioni è stato leggermente rivisto: una persona deceduta è stata rimossa e un’altra persona è stata cancellata dagli Stati membri dell’UE. Queste misure fanno parte di uno sforzo dell’UE, lanciato dopo l’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia il 24 febbraio 2022, per limitare la capacità economica della Russia, tagliare l’accesso a tecnologie e mercati chiave e ridurre la sua capacità di sostenere le operazioni militari.

“L’Unione Europea rimane pronta ad aumentare la pressione sulla Russia, anche adottando ulteriori sanzioni”, ha affermato il Consiglio nella sua dichiarazione.

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