Questi sono i marchi preferiti dell’Ungheria nel 2019!
Ancora una volta, Google è stato al primo posto nella ricerca nazionale del 2019 svolta dall’agenzia pubblicitaria VMLY&R, osservando le preferenze del marchio dei consumatori ungheresi Google è seguito da Samsung nella classifica, insieme a un marchio ungherese, ‘Pick’, ha segnalato la società di ricerca a MTI martedì.
La lista è dominata in maniera schiacciante dal settore tecnologico: dopo Google e Samsung, Youtube è stato classificato al quarto posto, seguito da Microsoft e Facebook.
Non sorprende che i consumatori ungheresi si associno innovatività con marchi tecnologici; tuttavia, cosa interessante, la bevanda rinfrescante Fuze Tea, che è stato introdotto lo scorso anno, è riuscito anche a entrare nella lista dei marchi innovativi, grazie alla sua presenza mediatica e alla forte campagna di lancio.
Come Portafoglio rapporti, lo sviluppo maggiore è stato realizzato da Huawei e Aldi. Nonostante i suoi scandali, il colosso cinese delle telecomunicazioni ha raddoppiato i suoi punteggi rispetto al 2017, mentre Aldi è migliorata di 300 posizioni.
Sono stati però esclusi dalla classifica i marchi ungheresi: oltre al salame Pick, solo Gyulai (38°) e Pottyös (42°) sono stati classificati tra i PRIMI 50.
Negli ultimi anni l’Ungheria ha ottenuto risultati migliori 2017, Béres è stata classificata tra le TOP 10, mentre Boci, Herz, Gyulai, Gyermelyi, Pottyös, Sió, Piros Mogyorós, Magyar Posta, e Mol sono state elencate tra le TOP 50.
Dal 1993, l’agenzia pubblicitaria VMLY&R sta portando avanti la più grande ricerca indipendente al mondo sulla percezione del marchio (BrandAsset Valuator, BAV) in 50 paesi Lo studio semestrale è stato ripetuto 10 volte in Ungheria Nell’ambito dell’indagine è stata esaminata la percezione di quasi 700 marchi La ricerca è stata condotta lungo le dimensioni di unicità, rilevanza, apprezzamento e consapevolezza, che sono state integrate da attributi del marchio e comportamento dei consumatori, fornendo un’immagine complessiva più accurata L’indagine è stata condotta da GfK.

