Risultati della ricerca ungherese pubblicati dalla NASA

La NASA ha pubblicato i risultati della ricerca di un team ungherese di astronomi dell’Accademia ungherese delle scienze e dell’Università Eötvös Loránd. Lo studio è stato pubblicato sulla home page della NASA e sul sito web del JPL sugli esopianeti, riporta 444.hu.

Il team, guidato da András Pál, ha studiato il pianeta nano 2007 OR10, il più grande corpo conosciuto nel Sistema Solare che non ha un nome ufficiale. Hanno utilizzato i dati degli osservatori spaziali Kepler e Herschel e hanno scoperto che il pianeta nano è molto più grande di quanto si pensasse originariamente.

Il telescopio spaziale Kepler è stato progettato per studiare gli esopianeti in modo continuo i pianeti che orbitano attorno a una stella Sole (Sun ndr) ma si è dimostrato utile in ogni campo dell’astrofisica Nel 2014, ha misurato i cambiamenti di luminosità sul pianeta nano OR10 in modo continuo le caratteristiche chiare e scure della superficie gli scienziati hanno determinato che il pianeta impiega quasi 2 giorni per completare uno spin attorno al suo asse Questo è sorprendentemente lungo rispetto agli altri pianeti nani, che completano il loro spin in sole 6-12 ore.

I pianeti e i pianeti nani riflettono solo una porzione di luce solare su una lunghezza d’onda visibile, l’altra porzione viene assorbita e rimandata fuori come calore Questo è stato osservato nell’infrarosso dall’Osservatorio spaziale Herschel Il rapporto tra luce riflessa e assorbita indica se il pianeta è piccolo e luminoso o grande e scuro I dati di Herschel e Kepler combinati, gli scienziati hanno scoperto che quest’ultimo è vero per l’OR10 del 2007.

L’OR10 è diverso dagli altri oggetti transnettuniani in quanto è rosso, mentre la maggior parte degli altri pianeti nani sono bianchi e luminosi, come il cuore su Plutone L’OR10 è più simile alle aree scure che circondano il cuore; riflette meno del 10% della luce ma su una superficie molto più grande di quanto stimato prima.

Mentre studi precedenti si avvicinavano a 1290 km, sulla base dei nuovi studi, il team ungherese stima che il diametro del pianeta sia di 1535 km, il che rende l’OR10 del 2007 il terzo pianeta nano più grande dopo Plutone ed Eris.

La differenza è significativa, poiché indica che la gravità del pianeta nano è molto più elevata di quanto fosse stato precedentemente stimato, così, è possibile che il pianeta nano possa mantenere sulla sua superficie sostanze come il monossido di carbonio, l’azoto e il gelo di metano, queste diventano rosse quando sono esposte a grandi quantità di radiazioni, conferendo al pianeta nano il suo caratteristico colore rosso.

La nuova scoperta potrebbe finalmente fornire informazioni sufficienti alla NASA per dare un nome ufficiale al pianeta nano Leggi di più sul progetto degli scienziati ungheresi qui.

Foto: twitter.com/NASAKepler

Editor di copie: bm

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