Salvataggio del castello o trasferimento di beni? Castelli storici ungheresi trasferiti a società e comuni

Il programma nazionale ungherese sui castelli è entrato in una nuova fase, in quanto il Governo ha trasferito la proprietà di diverse tenute storiche – tra cui il Castello di Festetics a Dég – a grandi aziende e comuni. Pur mirando a preservare il patrimonio culturale e a garantire un uso sostenibile, il piano ha suscitato polemiche politiche.
Trasferimento di castelli storici
Come riportato da Telex, nell’ambito del rinnovato programma governativo sui castelli, diverse proprietà storiche stanno per essere cedute a grandi aziende o a governi locali. Tra queste c’è il Castello di Festetics a Dég, che potrebbe presto passare di proprietà a 4iG Nyrt.

La decisione è stata presa da János Lázár, Ministro dell’Edilizia e dei Trasporti, che è autorizzato dalla cosiddetta “legge sui castelli” ad approvare il trasferimento gratuito di beni culturali di proprietà dello Stato. L’iniziativa persegue due obiettivi principali: ampliare l’accesso pubblico al patrimonio nazionale e spostare l’onere finanziario della manutenzione a soggetti privati. 4iG prevede di conservare l’edificio, mantenere le sue funzioni museali e utilizzarlo come sede di eventi.
Cosa succederà in seguito?
Non è solo la tenuta Dég a passare di mano. Anche altri monumenti storici verranno riassegnati: il Castello Károlyi a Füzérradvány andrà a Révész Logistics Holding; il Castello Széchenyi a Sopronhorpács a PBE Építő Kft.; il maniero Komlódtótfalu al governo della contea; e il Castello Esterházy a Tata a Viarum Invest Kft.
Queste società sono ampiamente percepite come vicine al governo, il che ha suscitato critiche politiche. Gli oppositori sostengono che i trasferimenti mancano di trasparenza e di concorrenza, anche se i sostenitori inquadrano le mosse come un’assunzione di oneri pubblici, non come una ricompensa.

La legge sui castelli si basa sul modello britannico di gestione del patrimonio, dove gli edifici storici sono amministrati da famiglie o fondazioni e svolgono funzioni turistiche e culturali. In Ungheria, circa 30-35 castelli rientrano in questo schema.
Molti hanno già subito un restauro parziale o sono in fase di ristrutturazione, ma lo Stato non vuole continuare a finanziarli con il denaro dei contribuenti a lungo termine. In cambio della riabilitazione e del mantenimento degli accessi pubblici, come parchi aperti e musei, le aziende possono utilizzare le proprietà per scopi commerciali e legati agli eventi. Se gli obblighi non vengono rispettati, il castello può tornare di proprietà dello Stato.
Il futuro del programma castelli
Il futuro del programma rimane incerto. Mentre diverse tenute, tra cui quelle di Nádasdladány e Bajna, hanno già trovato nuovi “proprietari adottivi”, il processo di selezione di altre proprietà è ancora in corso. Le richieste sono gestite dal Ministero delle Costruzioni e dei Trasporti, mentre le transizioni finali di proprietà sono supervisionate dall’Hungarian National Asset Management Inc. Sebbene l’obiettivo ufficiale sia la conservazione e l’uso sostenibile, l’opinione pubblica e le voci dell’opposizione continuano a chiedersi se l’iniziativa serva davvero al bene pubblico, o se sia semplicemente a vantaggio di pochi privilegiati.
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