Scioccante! ogni quinto al sesto decesso può essere attribuito all’inquinamento ambientale in Ungheria

L’ultimo rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente sugli effetti dell’inquinamento ambientale rivela discrepanze significative tra i paesi europei e non porta buone notizie nemmeno riguardo alle condizioni sanitarie in Ungheria.
L’Agenzia europea dell’ambiente ha recentemente pubblicato un rapporto ciò rivela come l’inquinamento ambientale continui ad avere un impatto negativo sulla salute e sul benessere della popolazione europea, riferisce Qubit.
Secondo i dati dell’OMS, il 13% di tutti i decessi nell’UE era attribuibile a fattori ambientali: nel 2012, varie forme di inquinamento hanno portato a circa 630.000 morti premature.
Il rapporto rivela che il fattore ambientale che contribuisce al maggior numero di morti (400.000) è l’inquinamento atmosferico, è seguito dall’inquinamento acustico con 12.000 casi, mentre il resto è associato agli impatti negativi dei cambiamenti climatici, con le ondate di caldo considerate come le più pericolose tra le condizioni meteorologiche estreme.
Una divisione tra Occidente e Oriente
Secondo il rapporto, le aree colpite dalla povertà e quelle più vulnerabili sono più gravemente colpite, ma esiste anche una divisione tra i paesi occidentali e orientali del continente, mentre in paesi come l’Islanda e la Norvegia, i fattori ambientali sono responsabili solo del 9% dei decessi, troviamo il rapporto più alto in Albania e Bosnia-Erzegovina, al 27%.
Considerando solo l’Unione europea, è la Romania ad avere i dati peggiori sui decessi attribuibili all’inquinamento ambientale (19%), e purtroppo lo studio rivela che l’Ungheria (poco prima della Bulgaria al penultimo posto) non è in una posizione particolarmente buona:
sebbene il rapporto non riveli tutti i risultati individuali, la classificazione dell’Ungheria (dal 17% al 22%) suggerisce che ogni cinque-sei morti nel nostro paese possono essere attribuiti a cattive condizioni ambientali.
Lo studio ha esaminato anche il contributo del PM2.5 al numero di morti nei paesi europei La presenza di queste minuscole particelle nell’aria è il risultato della combustione di combustibili solidi, così come l’uso di auto diesel e a due tempi Analogamente ai numeri sopra riportati, questi risultati mostrano un’altra differenza sorprendente tra i paesi occidentali e quelli orientali.
Per quanto riguarda il N2 l’inquinamento, la cui causa principale è il traffico stradale, l’Ungheria si trova in una posizione leggermente migliore (Spagna e Italia, invece, hanno ottenuto risultati sorprendentemente negativi in questo confronto), ma Qubit mette in guardia sulla tendenza crescente degli acquisti di veicoli in Ungheria (il numero di auto diesel, ad esempio, è aumentato da 740.000 nel 2013 a 1,06 milioni nel 2017).
Lo studio rivela anche in che misura i rom, la più grande minoranza etnica in Europa, hanno accesso all’acqua potabile sicura in ciascun paese, A differenza dei paesi con un rapporto relativamente buono (2% per Spagna e Repubblica Ceca), l’Ungheria è all’altra estremità dello spettro con il 33% (anche se ancora lontana dal 68% della Romania).
La soluzione: più biciclette e aree verdi
Nella relazione, l’Agenzia europea dell’ambiente avanza anche alcune proposte per mitigare gli effetti negativi dell’inquinamento Secondo la relazione, il modo più efficiente è quello di “espandere spazi verdi e blu di alta qualità nelle aree urbane” (ad esempio parchi e acque), che potrebbero portare altri cambiamenti positivi per la società Un altro gruppo di misure mira a limitare il volume del traffico stradale, che, come abbiamo visto sopra, è un altro importante contributore all’inquinamento ambientale.
Fortunatamente, ci sono stati diversi buoni esempi di misure di protezione della salute in Europa Diversi paesi, tra cui Regno Unito, Paesi Bassi, Germania e Italia, hanno introdotto zone a basse emissioni con accesso limitato per i veicoli altamente inquinanti, mentre paesi come Francia e Belgio hanno ampiamente promosso il trasporto di biciclette, anche se molte di queste iniziative lo sono state spinto dall’attuale pandemia.

