Sia l’Ungheria che la Danimarca si sforzano di stabilizzare i risultati raggiunti nell’Unione Europea

Il vice segretario di Stato Balázs Molnár ha avuto colloqui con Jens Kisling, sottosegretario per l’Europa del ministero danese degli Affari esteri e Carsten Gronbech-Jensen, consigliere capo per gli affari europei del primo ministro danese a Copenaghen il 23 novembre, Nel corso dell’incontro le parti hanno passato in rassegna il futuro dell’UE, la migrazione, il futuro dello spazio Schengen, la Brexit, il quadro finanziario pluriennale (QFP), l’allargamento dell’UE ai Balcani occidentali e le questioni sociali.

p, e hanno accolto con favore il rafforzamento del ruolo guida di Donald Tusk nel dibattito sul futuro dell’UE Hanno sottolineato che l’UE deve rispondere alle effettive esigenze dei cittadini, e deve preservare i risultati degli ultimi 60 anni Le parti hanno concordato sull’importanza della sicurezza e della protezione delle frontiere esterne, ma avevano opinioni diverse sul controlli alle frontiere attuato all’interno dello Spazio Schengen Mentre l’Ungheria li respinge,

La Danimarca considera i controlli alle frontiere come uno strumento di flessibilità essenziale per non dover lasciare la zona senza frontiere.

Nel contesto di Brexit, le parti considerano l’unità dell’UE27, i diritti dei cittadini e le questioni finanziarie come le priorità più importanti Jens Kisling ha espresso il suo disappunto in relazione alla decisione adottata rispetto alla sede dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA); allo stesso tempo, ritiene che sia un risultato importante che la Danimarca sia riuscita a compilare una forte offerta danese.

Per quanto riguarda il quadro finanziario pluriennale (QFP), Molnár ha delineato le argomentazioni ungheresi e visegrád secondo cui gli obiettivi della politica di coesione che cercano di uniformare le differenze nel progresso all’interno dell’UE stabiliti nei trattati continuano a rimanere rilevanti.

L’Ungheria ritiene inaccettabile che le risposte alle ultime sfide legittime siano finanziate esclusivamente a scapito delle politiche convenzionali.

La Danimarca in quanto paese contribuente netto considera le questioni di bilancio sulla base di criteri diversi Preserverebbero il principio di base di un contributo pari all’1 per cento del RNL anche al di là della Brexit, il che significa che si aspettano di vedere una riduzione netta del totale complessivo in quanto gli oneri degli Stati membri non possono aumentare eccessivamente, a causa delle percentuali della Politica agricola comune e della coesione, ritengono che la riduzione di questi capitoli sia di fatto inevitabile.

Le parti hanno convenuto sull’importanza del principio fondamentale della mobilità della forza lavoro

e ha sottolineato la tutela dei lavoratori e delle imprese legittimi, mentre condannano gli abusi. Il Sig. Molnár ha richiamato l’attenzione sugli interessi del settore dell’autotrasporto ungherese e visegrád in relazione ai colloqui sul Pacchetto Mobilità.

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