Sicurezza, protezione dei rifugiati non incompatibile, afferma il capo dell’UNHCR a Budapest

La protezione dei rifugiati non è incompatibile con la garanzia della sicurezza, ha detto martedì il capo dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) in una conferenza stampa a Budapest.

Non è solo un diritto ma un dovere di ogni paese proteggere i propri confini e garantire la sicurezza dei propri cittadini, ha detto Filippo Grandi dopo aver visitato la zona di confine ungherese-serba e aver avuto colloqui con il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjártó e il ministro degli Interni Sándor Pintér. Questi obblighi non sono in conflitto con l’obbligo morale di fornire aiuto ai rifugiati, ha aggiunto.

A proposito dei suoi colloqui con i funzionari del governo ungherese, Grandi ha affermato di averli esortati a garantire ai richiedenti asilo l’accesso alle procedure di asilo.

L’alto commissario ha affermato di aver espresso le sue preoccupazioni per una legge che vieta ai richiedenti asilo di lasciare le zone di transito istituite al confine fino a quando i loro casi non saranno giudicati e per il fatto che a pochi richiedenti asilo viene concesso lo status di rifugiato.

È comprensibile che l’Ungheria si trovi in una posizione difficile, ha affermato l’alto commissario, sostenendo che

L’Ungheria era un paese di transito tra i Balcani occidentali e l’Europa occidentale. Tuttavia, le norme ungheresi sull’asilo inviano un messaggio di rifiuto, ha aggiunto.

Per quanto riguarda il sistema delle quote di ricollocazione dei migranti dell’UE, Grandi ha affermato che alcuni Stati membri hanno ragione a voler condividere il peso della crisi dei migranti e ha definito una“regretable” il fatto che l’Ungheria sia contraria a prendervi parte.

Rispondendo ad una domanda di un giornalista, Grandi ha detto che il suo ufficio aveva richiesto un incontro con il primo ministro ungherese che però non poteva essere programmato a causa degli altri impegni del primo ministro.

Foto: MTI