Socialisti: gli elettori decideranno se gli europei continuano a godere della sicurezza sociale

Le elezioni del Parlamento europeo del 26 maggio decideranno se i partiti progressisti continueranno ad attuare programmi che sostengano la sicurezza materiale e fisica dei cittadini europei, ha detto sabato il leader socialista ungherese.
Bertalan Tóth, che è in cima alla lista del Parlamento europeo per l’alleanza Socialista-Párbeszéd, ha detto in una conferenza stampa che l’altra opzione era che i politici populisti di estrema destra ottenessero la maggioranza. Loro, ha detto, farebbero a pezzi la comunità europea e darebbero la preminenza agli stati nazionali.
L’Unione europea dovrebbe riguardare il salario minimo e la pensione nonché gli assegni familiari, ha affermato Dovrebbe anche riguardare la garanzia dei servizi di base, ha aggiunto.
Tóth ha bollato il primo ministro Viktor Orbán ‘”a codarda” per essersi rifiutato di accettare un dibattito su invito dello spitzenkandidat Frans Timmermans del gruppo socialista europeo.
László Andor, ex commissario ungherese dell’UE che ora è a capo dell’Istituto per la socialdemocrazia, ha affermato che il fondo sociale europeo è una seria risorsa finanziaria. È importante assicurarsi che tali risorse arrivino a coloro che le meritano, ha affermato.
Riferendosi alla cosiddetta“slave law” dell’Ungheria, Andor ha aggiunto che le norme dell’UE sull’orario di lavoro dovrebbero essere rigorosamente rispettate.
Alla domanda sulla decisione del Comitato elettorale nazionale di non sospendere l’immunità di Csaba Czeglédy della Coalizione Democratica e sulla mossa del partito al potere Fidesz di pubblicare i nomi dei membri del comitato che hanno votato per respingere la sospensione, Toth ha affermato che quest’ultima è una “” inaccettabile.
Alla domanda sui piani dei senatori repubblicani e democratici americani di fare appello al presidente degli Stati Uniti Donald Trump affinché sollevi la questione delle “erosions” alla democrazia ungherese durante l’incontro della prossima settimana con Orbán, ha detto che è già un grosso problema che sia i senatori repubblicani che quelli democratici abbiano parlato come uno sulla questione. Ma allo stesso tempo la questione dovrebbe essere affrontata in patria, ha detto, aggiungendo che la prossima occasione per farlo sarà l’elezione del Parlamento europeo del 26 maggio.

