Sondaggio rivelatore: cosa pensano veramente gli ungheresi della guerra in Ucraina

Un recente studio di Závecz Research, condotto all’inizio di ottobre, ha approfondito la percezione pubblica della guerra in Ucraina Il sondaggio ha esaminato il livello di minaccia percepito dall’Ungheria, le opinioni sulle capacità di difesa delle forze armate ungheresi e il sostegno all’adesione all’UE e alla NATO Questo sondaggio rappresentativo, commissionato dall’esperto di politica di sicurezza Péter Tarjányi, ha raccolto le risposte di 1.000 persone via telefono.

Guerra in Ucraina: aggressione o difesa?

Indice riferisce che l’indagine Závecz Research rivela un cambiamento nella percezione pubblica in Ungheria riguardo al guerra in Ucraina. Mentre un consistente 65% della popolazione continua a considerare il conflitto come un’aggressione russa, e il 62% ritiene la Russia responsabile, c’è stato un notevole cambiamento di opinioni sul fatto che la Russia abbia agito in modo difensivo Negli ultimi due anni, la percentuale di ungheresi che credono che la Russia abbia iniziato la guerra in Ucraina per ragioni difensive è aumentata dal 13% al 22% Nel frattempo, coloro che incolpano l’Ucraina per il conflitto sono saliti dal 16% al 26% Tra gli elettori fidesz filogovernativi, le opinioni sono cambiate drasticamente, con il 53% che ora incolpa l’Ucraina, invertendo la precedente maggioranza che attribuiva la responsabilità alla Russia. Anche il numero degli elettori indecisi è notevolmente diminuito su tutta la linea.

Gli ungheresi difenderebbero il loro paese?

L’indagine indica un leggero calo nella volontà degli ungheresi di difendere il proprio paese in caso di attacco Attualmente, il 46% sarebbe pronto a combattere o assistere l’esercito, in calo rispetto al 50% di due anni fa, mentre solo il 4% ritiene altamente probabile che la guerra in Ucraina si estenda all’Ungheria, il 41% lo ritiene possibile ma improbabile L’indice rileva che le preoccupazioni per la guerra in Ucraina che si diffonde in Ungheria sono più diffuse tra Fidesz elettori, popolazioni rurali e persone con livelli di istruzione più bassi.

Gli aiuti umanitari sono la forma di sostegno più favorita per l’Ucraina, con il 55% degli intervistati che sostiene questa opzione, mentre solo il 18% sostiene gli aiuti militari. Tra gli elettori dei partiti governativi, il 63% sostiene solo l’assistenza umanitaria e nessuno sostiene gli aiuti militari.

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Foto: depositphotos.com

UE e NATO

Il sondaggio mostra un forte sostegno tra gli ungheresi per rimanere sia nell’Unione Europea che nella NATO, con il 68% a favore della continuazione dell’adesione all’UE e il 78% a sostegno dell’adesione alla NATO. Tuttavia, le opinioni sono divise secondo le linee del partito. Tra gli elettori Fidesz-KDNP, il 46% è favorevole alla permanenza nell’UE, mentre il 37% è favorevole all’uscita. Il sostegno alla NATO è più forte, con solo il 17% degli elettori di Fidesz a favore dell’uscita. Gli elettori dei partiti di opposizione Tibisco e DK tendono ad essere più costantemente pro-NATO e pro-UE.

L’indagine evidenzia anche l’insoddisfazione per la posizione spesso anti-UE dell’Ungheria sulla guerra in Ucraina, riflessa in un moderato indice di disapprovazione pubblica di 2,7 su una scala di cinque punti Le preoccupazioni per l’allineamento dell’Ungheria con Russia e Cina sono in crescita, con due terzi degli intervistati che temono conseguenze negative derivanti dalla divergenza dalle posizioni dell’UE e della NATO Nonostante ciò, la maggioranza (60%) dà ancora priorità al mantenimento di buone relazioni con l’UE rispetto a Russia e Cina.

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Foto: NATO

Gli ungheresi non vedono i paesi vicini come una minaccia

L’indagine Závecz Research rivela che solo il 16% degli ungheresi ritiene che esista un paese vicino da temere militarmente, con l’Ucraina il più temuto (11%), seguita dalla Romania (7%). La fiducia nelle capacità di difesa dell’Ungheria rimane bassa, con solo il 6% che ritiene che le forze armate ungheresi sarebbero sicuramente in grado di difendere il paese, mentre il 34% è convinto che non lo farebbero. La fiducia nell’esercito è maggiore tra i sostenitori del governo. In termini di potenziale confronto militare tra Ovest e Est, il 12% degli intervistati lo ritiene molto probabile entro il prossimo decennio, mentre il 55% ritiene che sia possibile ma improbabile.

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