Spiegazione: Urla di morte sul volo Wizz Air – ma cosa è successo veramente durante la tempesta a Roma?

Negli ultimi giorni sono giunte notizie su un volo Wizz Air partito da Alicante, in Spagna, e diretto a Roma, ma poi atterrato a Bologna. Quando l’aereo ha incontrato una forte turbolenza sopra Roma, è scoppiato il panico tra i passeggeri. Nella cabina buia, molti urlavano e inviavano messaggi di addio ai propri cari. I video dei passeggeri terrorizzati sono stati ampiamente condivisi, dai tabloid britannici ai media ungheresi.
Secondo una dichiarazione di Wizz Air, la sicurezza dei passeggeri era la priorità assoluta. Dopo diversi tentativi falliti di atterrare a Roma, i piloti hanno deciso di deviare a Bologna, dove l’aereo è atterrato in sicurezza. La compagnia aerea ha offerto un ringraziamento speciale all’equipaggio per la gestione della situazione.
Cosa ha causato la drammatica turbolenza?
Dopo la pubblicazione di video drammatici e di testimonianze oculari, molti hanno immediatamente cercato qualcuno da incolpare: Wizz Air, i piloti o i controllori del traffico aereo. Ma la situazione è più complessa e in realtà più comune nell’aviazione di quanto la maggior parte delle persone si renda conto. La pagina Facebook “Tudásmorzsák a repülésről” (Morsi di conoscenza dell’aviazione) ha fornito una spiegazione esperta, che riassumiamo qui di seguito.
Mentre l’aereo iniziava il suo avvicinamento finale a Roma, l’equipaggio è stato costretto a interrompere l’atterraggio: una manovra comune se l’avvicinamento non è stabile. Sono risaliti fino a 15.000 piedi (circa 5 km), dove hanno incontrato venti estremamente forti e in rapida evoluzione: le raffiche oscillavano tra i 30 e i 110 nodi (50-200 km/h) in pochi secondi. I piloti classificano questo livello di turbolenza come “grave”.
Perché non è stato previsto? I radar meteorologici degli aerei rilevano principalmente le precipitazioni e ne deducono la turbolenza o il wind shear. Se i cambiamenti di vento si verificano in aria secca, il radar non li rileva. Ecco perché un altro aereo potrebbe essere passato nella stessa zona pochi minuti prima senza problemi.
Perché i controllori non li hanno avvertiti? I controllori del traffico aereo vedono le stesse immagini radar dei piloti, ma con aggiornamenti meno frequenti. Non possono rilevare in anticipo i cambiamenti improvvisi del vento all’interno di uno specifico spazio aereo, ma solo una volta che il pilota lo segnala dopo il passaggio.

Di chi è la colpa?
In questo caso, nessuno. I piloti hanno seguito la procedura standard facendo il giro e poi deviando in sicurezza verso Bologna. Sebbene i passeggeri fossero chiaramente scossi, sia l’aereo che l’equipaggio hanno operato correttamente.
È fondamentale ricordare che la turbolenza è spesso imprevedibile. Non è colpa dei piloti, né è dovuta alla riduzione dei costi delle compagnie aeree o all’errore dei controllori: è semplicemente la natura al lavoro.
La buona notizia è che l’Airbus A321 e il suo equipaggio sono addestrati proprio per questi scenari. Anche se spaventoso, la sicurezza non è mai stata compromessa.
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