Szijjártó risponde alle critiche del commissario per i diritti del Consiglio d’Europa sulla politica migratoria ungherese

Budapest, 9 settembre (MTI) 2 Il ministro degli Esteri Péter Sjjártó giovedì ha criticato Nils Muiznieks, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, per le sue recenti critiche alle politiche ungheresi sui rifugiati.

In un articolo pubblicato mercoledì sulla versione online del New York Times, Muiznieks ha affermato che al recente vertice dell’Unione Europea a Bratislava, l’Ungheria è tra i paesi più ostili alle proposte dell’Unione Europea sulla migrazione”. Muiznieks ha aggiunto che, nonostante le critiche alle sue politiche, il primo ministro Viktor Orbán si è allontanato da queste critiche e ha portato avanti un’agenda che può essere descritta solo come xenofobia istituzionalizzata.”

Szijjártó ha reagito all’articolo dicendo che l’“ignoranza e l’odio del commissario per i diritti nei confronti dell’Ungheria sono sorprendenti”. È chiaro che “c’è realtà e poi c’è quello che dice Nils Muiznieks” e i due non sono nemmeno vicini, ha detto Szijjártó.

Il ministro ha detto che “con le sue sorprendenti bugie” Muiznieks stava criticando un paese che osserva tutte le normative internazionali Ha detto che era chiaro che “Muiznieks e i suoi alleati chiedono la violazione delle leggi internazionali e dei confini nazionali, che porterebbe al caos e all’anarchia-”

Muiznieks ha anche affermato nel suo articolo che la protezione dei rifugiati è sempre stata parte integrante del progetto sui diritti umani” sia in Europa che nel mondo ed è stato questo che ha ispirato una rivoluzione in un movimento di solidarietà internazionale che ha aiutato circa 200.000 rifugiati ungheresi nel 1956.

Szijjártó ha affermato che disegnando una” parallela tra la “aggressive migration wave” che l’Europa si trova ad affrontare in questo momento e le centinaia di migliaia di ungheresi che erano fuggiti dal paese come rifugiati nel 1956, Muiznieks “ ha profanato i ricordi delle vittime della rivoluzione antisovietica e dei rifugiati Ha detto che i rifugiati ungheresi del 1956 aspettavano pazientemente in Austria che i paesi li accogliessero e rispettassero le leggi dei loro eventuali paesi ospitanti.

Foto: MTI

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