Il poeta ungherese con il più vasto vocabolario
L'Origo ha svelato un mito secondo il quale János Arany possiede il vocabolario più vasto. Sono state analizzate le opere del grande poeta ungherese del 19° secolo (utilizzavano cioè la super tecnologia sulle sue opere) ed è stato confrontato con le opere di altri 5 poeti ungheresi.
Nelle opere di Mihály Vörösmarty, Sándor Petőfi, Mihály Babits, Endre Ady e János Arany hanno cercato quale di loro usasse la parola o la radice più singolare. János Arany è in vantaggio con le sue 60mila parole uniche. Secondo Főtér, "nella lingua ungherese ci sono 60-100mila parole uniche e se decidessimo di registrare una persona, che è un normale intellettuale, sarebbero 23-30mila parole all'anno".
Secondo i registri, Babits aveva annotato il maggior numero di parole, 398 parole, ma di queste solo 003 parole possono essere considerate uniche. János Arany aveva scritto 27 116 parole di cui 287 erano uniche. Attila József ha il più grande rapporto a favore delle sue parole uniche e delle sue parole regolari.
Secondo Főtér, la parola 'szép' che significa bello è la parola più regolare in tutti i vocaboli degli scrittori. János Arany, oltre a questo, usava la parola 'király' (re),' ember' (persona), 'pisolino' (sole) e 'Toldi' abbastanza regolarmente. Le parole “magyar” (ungherese), 'bús' (triste) e 'Isten' (Dio) erano venute al resto degli scrittori.
in base all'articolo del www.szeretlekmagyarorszag.hu
tradotto da Andrea Toth
Foto: www.muemlekek.info
Fonte: http://www.szeretlekmagyarorszag.hu/
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