Svelato il Nuovo Ponte sul Danubio – Ponte verso il nulla?
Il ponte Galvan, che sarà costruito al più presto tra 10 anni, servirà principalmente le esigenze delle Olimpiadi, non le reali esigenze dei cittadini di Budapest.
István Tarlós, sindaco, e Balázs Fürjes, commissario del governo, hanno presentato la scorsa settimana i piani per il prossimo passaggio sul Danubio, il ponte Galvan. Il passaggio che collega l'11° distretto con il nulla della cima del monte Csepel e i siti industriali di Illatos Street sarà costruito, secondo i piani, in un futuro deprimente lontano, tra il 2028 e il 2033.
Ci sono valide ragioni per costruire un ponte tra South Buda e Csepel, poiché al momento non esiste un percorso diretto tra l'isola di Csepel e Buda all'interno dei confini della città: István Tarlós ha ragione su questo.
Allo stesso modo è accettabile l'argomentazione di Balázs Fürjes, secondo cui – poiché i nuovi ponti di Budapest sono costruiti alternativamente a nord ea sud – dopo l'inaugurazione nel 2008 del ponte Megyer, ora è il turno della parte meridionale della capitale.
Si può e si deve discutere, tuttavia, se sia davvero il ponte Galvan la costruzione più necessaria. Fino alla presentazione del La candidatura di Budapest per ospitare le Olimpiadi del 2024, la maggior parte degli esperti ha convenuto che, nella parte meridionale di Budapest, dovrebbe essere prioritario il ponte Albertfalva. Tanto è vero, perché ciò non collegherebbe luoghi-da-sviluppare-in-futuro, ma parti già esistenti e densamente popolate alla circolazione della città: Albertfalva, Csepel downtown e Pesterzsébet.
L'unico motivo per cui il ponte Galvan è saltato all'inizio della lista è la candidatura per ospitare le Olimpiadi; tuttavia, dopo il ritiro della domanda di Budapest, non vi è alcuna giustificazione per mantenere la sua posizione in tale sede. La data prevista per l'inaugurazione del ponte (più precisamente, il suo lunghissimo periodo) è indicativa. Parigi ospiterà le Olimpiadi estive del 2024 e quella del 2028 sarà organizzata da Los Angeles. Tuttavia, il Primo Ministro ha ammesso di non aver rinunciato a ospitare un'Olimpiade e sta valutando di fare un'offerta per ospitare i Giochi Olimpici estivi del 2032. (Come il governo si sta preparando per i Giochi del 2032 è stato discusso in dettaglio da Magyar Narancs ad aprile – ndr).
Certo, dagli edifici-da-costruire-qualunque cosa per le Olimpiadi inesistenti, il ponte è il meno pazzo. È importante sottolineare che il Ponte Galvan è utile poiché il passaggio stesso – quindi anche senza i sogni delle Olimpiadi – favorirebbe lo sviluppo delle parti della città che non sono ancora valorizzate, né per gradi né per maniera. La critica si riferisce solo all'ordine di costruzione, poiché il Ponte Albertfalva è atteso da tempo dagli abitanti dei territori interessati, mentre il riscatto sociale del Ponte Galvan può realizzarsi solo nel medio o lungo periodo.
In termini di urgenza, il ponte Galvan non è nemmeno il secondo ma solo il terzo in linea, come il ponte Aquincum per collegare Óbuda e Újpest e da costruire accanto al ponte ferroviario di Újpest, o, come molti sanno, la Northern Connecting Railway Bridge, è anche una promessa decennale. E, come il ponte Albertfalva, collegherebbe aree strutturate e densamente popolate.
Non ci sarebbero problemi con l'inaugurazione del ponte Galvan nel 2033, ovviamente, a patto che i restanti decenni e mezzo avrebbero prodotto almeno uno, o addirittura due passaggi del Danubio a Budapest.
Sebbene Balázs Fürjes affermi che un nuovo ponte viene costruito a Budapest in media ogni 20-25 anni, questo sarebbe impreciso da prendere come linea guida.
Il nostro ponte più giovane, il ponte Megyer, che solo in una piccola parte ha una funzione pubblica e serve maggiormente il traffico che aggira la capitale, è stato completato 10 anni fa, quindi è giunto il momento di continuare.
Naturalmente, indipendentemente dal ponte Galvan, sarebbe meglio se lo sviluppo urbano non fosse determinato dagli hobby dei politici ma dai bisogni e dai desideri dei cittadini e dei visitatori di Budapest.
Tradotto da Anna Wynn
Visual: UNStudió e Buro Happold Engineering
Fonte: magyarnarancs.hu
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