Tutte le promesse di Orbán e la distribuzione di denaro per niente? Péter Magyar e il suo Partito Tisza sembrano inarrestabili

Se le elezioni si tenessero questa domenica, secondo l’ultimo sondaggio di Republikon, il Partito Tisza vincerebbe in modo schiacciante e il prossimo Primo Ministro sarebbe molto probabilmente Péter Magyar. Questo nonostante una marea di annunci governativi importanti e vari trasferimenti di denaro. Tutto inutile?
Il gabinetto Orbán fa promesse incredibili
La scorsa settimana è stata dominata dalla consueta e rumorosa battaglia per il conteggio delle teste del 23 ottobre, con la domanda su chi fosse riuscito a mobilitare più persone per la commemorazione. Secondo le stime degli esperti, sono stati Tisza e Péter Magyar a vincere, anche se le foto mostrano che la marcia di Fidesz e Viktor Orbán non è stata affatto poco partecipata.
Nella seconda metà della scorsa settimana e all’inizio di questa, si sono susseguiti importanti annunci del Governo. Lunedì sono stati rivelati i dettagli del sussidio annuale di un milione di fiorini per i mutui abitativi, dimostrando che un’ampia gamma di persone può avere una parte significativa (da metà a due terzi) del proprio mutuo mensile coperta dal bilancio statale, finanziato dai contribuenti. Ieri, lo stesso Primo Ministro Viktor Orbán ha annunciato non solo che la pensione di 13esima mensilità, ripristinata prima delle elezioni del 2022, rimarrà, ma che i pensionati riceveranno anche una pensione di 14esima mensilità – anche se il Governo non ha specificato i tempi esatti.

Il prestito immobiliare scontato del 3% lanciato a settembre (che ha notevolmente spinto i prezzi al rialzo) ha già avuto un impatto visibile. Péter Tölgyessy, ex deputato SZDSZ e poi Fidesz, consigliere di Orbán e analista politico, prevede che possiamo aspettarci annunci importanti da parte del Primo Ministro quasi ogni mese fino ad aprile – la data più probabile per le elezioni parlamentari del 2026. Ci si aspetterebbe, ad esempio, che tali offerte così ampie facciano oscillare le elezioni negli Stati Uniti, ma non ci sono segnali che ciò accada nemmeno ora, alla fine di ottobre.
Il vantaggio di Péter Magyar sta crescendo
In base ai nuovi numeri dei sondaggi pubblicati ieri dall’Istituto Republikon, non solo Tisza mantiene il suo vantaggio, ma lo ha addirittura aumentato in alcuni segmenti. Alcuni esperti ritengono che, data la distanza dalle elezioni, i dati che rappresentano l’intera popolazione siano i più affidabili. Secondo questi, Tisza è in vantaggio su Fidesz di sei punti percentuali, con una posizione di 30-24, sulla base di un sondaggio rappresentativo dell’opinione pubblica condotto tra il 16 e il 22 ottobre con 1.000 intervistati.
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Tra gli elettori del partito, i numeri passano al 43-35%, con Tisza che migliora di due punti percentuali. Infine, il 44% degli elettori impegnati nel partito sceglierebbe Tisza, mentre il 34% sosterrebbe Fidesz. Il sostegno di Péter Magyar cresce del 2% in questo caso, nonostante al momento non si conosca nessun altro candidato al Parlamento oltre a lui. Per sua stessa ammissione, se dovesse emergere un candidato più adatto, non insisterà per ottenere la premiership. Tuttavia, ieri ha nominato il suo futuro Ministro della Salute: Zsolt Hegedűs, fratello dell’ex sostenitore di Jobbik Lóránt Hegedűs Jr, medico ortopedico che esercita sia in Inghilterra che in Ungheria.

Dopo una pausa estiva, Tisza si sta rialzando ancora una volta
Secondo Telex, in estate sembrava che lo slancio di Péter Magyar si fosse arrestato, ma Tisza è tornata a salire durante l’autunno. Mi Hazánk – che ha recentemente vinto la carica di sindaco a Gyömrő – si aggira intorno alla soglia parlamentare e, secondo Republikon, anche il Partito del Cane a Due Code di Magyar e il DK post-Gyurcsány.
Republikon ha anche rilevato che l’incertezza è cresciuta quest’autunno, con un numero maggiore di persone propense a non andare a votare.
Le tendenze non favoriscono Orbán
Telex ha anche tracciato una linea di tendenza utilizzando i risultati dei sondaggi di 21 Research Centre, IDEA, Medián, Nézőpont, Publicus, Republikon e Závecz, mostrando chiaramente che Tisza è in testa ai sondaggi di opinione più o meno dallo scorso novembre, con un vantaggio che cresce quasi di mese in mese.
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Tutto questo fa pensare alle elezioni più interessanti degli ultimi 20 anni in Ungheria, che – nonostante i dati – non possono essere considerate una conclusione scontata, dato l’enorme dominio mediatico ed economico dei partiti al potere e la probabile inesperienza politica dei futuri candidati del Partito Tisza.
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